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da Michael Dell, anche se gliela si propone. Quando gli si chiede quanto l’onda dell’intelligenza artificiale possa essere un’opportunità di crescita per la sua omonima azienda, Dell Technologies, il fondatore e amministratore delegato di lunga data non offre alcuna frase di circostanza, ma riflette in tempo reale. “Sembra grande come le onde precedenti, ma probabilmente più grande”, dice, riflettendo sulla domanda, e poi aggiunge: “Sai, forse un po’ più grande”. Fa un’altra breve pausa, riconsidera le proprie parole e giunge a una conclusione al quanto deludente: “Non lo so per certo. Nessuno lo sa”. Siamo seduti in una sala conferenze della sede centrale di Dell Technologies, appena fuori Austin, dove la temperatura ha raggiunto i 31 C° già a inizio marzo. Vestito con pantaloni scuri e una camicia di jeans blu marino (il business casual texano, a prescindere dalla stagione), Dell è appena uscito da un servizio fotografico che ha tollerato ma chiaramente non gradito. Non è che non sia d’accordo con l’essere il nome e il volto della sua azienda. È così da un po’ di tempo, da 40 anni per l’esattezza. Rimane il più grande sostenitore e il più grande azionista di Dell Technologies, con il 53% delle azioni dell’azienda da 79 mld di dollari a nome suo o della moglie Susan. Ma non è un uomo di spettacolo nato. Non lo è mai stato. Anzi, sembra che faccia di tutto per non esibirsi, anche quando si sta imbarcando in quello che potrebbe essere il suo più grande spettacolo. A differenza di altri Ceo del settore tecnologico, Dell non fa dichiarazioni roboanti o buffonate colorite; non ha un’attività secondaria che prevede di farsi esplodere nello Spazio. Nonostante abbia trascorso tutta la sua vita adulta sotto gli occhi del pubblico, è misurato, analitico e quasi intenzionalmente poco eccitante. Non sorprende quindi la sua riluttanza a fissare un limite massimo, o addirittura un limite minimo, a ciò che l’AI generativa potrebbe significare per la sua azienda. Ma mentre Dell preferisce coprirsi, il mercato non nasconde la sua esuberanza. Solo pochi giorni prima della nostra intervista, il prezzo delle azioni di Dell Technologies è balzato del 38%, raggiungendo un massimo storico sopra i 131 dollari, dopo che l’azienda ha riportato guadagni superiori alle aspettative degli analisti. L’annuncio ha generato un forte entusiasmo per la domanda di un crescente portafoglio di prodotti tecnologici back-end di Dell, quelli che consentono di archiviare e gestire gli enormi insiemi di dati necessari per eseguire – indovinate un po’ – applicazioni di AI generativa.