CONGLOMERATA ITALIA
CI SONO GIÀ 440 IMPRESE CON I CONTI IN PERENNE ROSSO, ALMENO 4 BILANCI IN PERDITA SUGLI ULTIMI CINQUE, CHE HANNO ACCUMULATO 3,7 MLD DI PERDITE, FRA IL 2013 E IL 2017
diceva l’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga: un miscuglio di stato assistenziale, di politica consociativa, di intrecci di potere giudiziari e interessi industriali. L’universo delle circa 7.500 partecipate pubbliche locali, con i loro 300.00 dipendenti e 91 mld di debito è forse la dimostrazione più precisa di quella sintesi. Comuni, Province e Regioni, con le loro appendici imprenditoriali, si sono impegnati in ogni genere di attività investendo risorse ingentissime spesso con l’illusione di lenire, con i fondi pubblici, il più duro mercato attenuando forse i costi dei servizi ai cittadini, ma al più riuscendo solo ad alterare la concorrenza. È questo l’umore di fondo che si respira leggendo le 350 pagine della Relazione della Corte dei Conti sugli organismi partecipati dagli enti territoriali e dagli enti sanitari. La Relazione è la fotografia frutto del passaggio dall’informe universo delle partecipate pubbliche locali di cui si parlava nelle varie edizioni della spending review di Carlo Cottarelli, all’applicazione del
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