Editoriale
Sono passati sei mesi dall’uscita del primo numero di Lonely Planet magazine Italia e la coda di quest’ennesima “Indian summer” mediterranea – inattesa, e lo stupore stra-ordinario. In Scandinavia, dunque: dal poker di capitali alle terre “ultra”, con un occhio alla gastronomia norrena d’alto livello e la nostra passione per le rotte-fuori-rotta (ma accessibili). Poi a Macao e Varanasi ché coi racconti da quei luoghi (e molti altri) la sezione Storie continua ad arricchirsi di immagini sorprendenti: prospettive inedite del Kirghizistan, una selezione di scatti di architettura dei Siena International Photo Awards appena concluso, un album di fauna capitolina. L’ultimo numero dell’anno è anche quello che presenta il meglio del meglio con Best in Travel: le tre top ten (paesi, regioni, città) e le altre classifiche dei luoghi da non perdere per il 2020, stilate dalle tante voci che compongono la famiglia Lonely Planet. Quel focus si fa in tre e viaggia nelle Marche al confine con la Romagna, nel “nuovo” regno d’Africa australe eSwatini, a Rijeka (che è capitale Europea della Cultura). La lista è lunga, densa e ricca: ne parleremo ancora, naturalmente. C’è infine anche spazio al “corto raggio” in Italia – tra le acque salmastre di Venezia e quelle caldissime di terme libere e gratuite. O in Europa, ad Utrecht, Oxford e Lisbona: metropoli da sintonizzare sul proprio ritmo. O viceversa.
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