La Nuova Madrid
Nuova La Cultura
surf rock echeggiano intorno ad un vasto capannone ferroviario, un tempo parte della stazione Delicias vicino al centro di Madrid. Una cover di “These boots are made for walkin” di Nancy Sinatra, ad opera del gruppo locale Pauline & The Big Kahunas, si mescola al chiacchiericcio degli avventori a caccia di curiosità che discutono delle proprie scoperte. Accanto ai vagoni d’epoca del museo ferroviario centinaia di bancarelle punteggiano i binari e vendono di tutto: da pane e formaggio ad elaborati diorami di case di bambola. È il Mercado de Motores, il mercato dell’usato più in voga a Madrid. Dalla sua apertura nel 2012 il successo è cresciuto di continuo ed ora attira circa cinquantamila persone al mese: ha creato una nuova cultura dello shopping in città ed opportunità per i designer. L’ex giornalista Itziar Aristrain ha fondato il: “Qui si scovano cose introvabili altrove. Ho iniziato la mia attività sei mesi dopo aver avuto l’idea del negozio ed abbiamo da poco spento la prima candelina. Non avrebbe funzionato senza un contesto come questo”. Itziar, nata e cresciuta a Madrid, ha quasi trent’anni. Per lei è solo uno dei tanti esempi di come la sua Madrid stia cambiando. “Sta diventando più europea: i migliori prodotti provenienti da ogni parte del continente finalmente giungono qui. Nuovi mercati, cibo di strada. Starsene in giro è sempre più comune”, osserva. Ed afferma: “Madrid è più aperta e cosmopolita”. Sbocciare e radicarsi in ex siti industriali è ormai una tendenza consolidata per gli spazi d’arte e cultura. A pochi passi a sud di El Matadero si trova un centro creativo ricavato in un mattatoio degli anni Venti. Si entra ancora oggi facendosi largo tra spesse tende di strisce di plastica, all’interno si trovano però un cinema e gallerie d’arte di respiro internazionale. El Matadero è così grande che molti artisti vengono a viverci, trovando spazio a sufficienza per inseguire le idee più ambiziose. Più vicino al centro città c’è la Sala Equis: un vecchio cinema che un tempo proiettava film per adulti (da cui il nome: “Sala X”). Dismesso il proprio passato, è diventato uno dei luoghi di ritrovo più alla moda della capitale, col piano superiore convertito in sala di proiezione da cinquantacinque posti e programmazione di pellicole d’autore. Al giorno d’oggi se si vede un capezzolo si può essere certi che sia la trama a giustificarlo. Lo spazio principale è stato trasformato in un bar dall’atmosfera tranquilla dove i ragazzi oziano sulle sedie a sdraio, guardando spezzoni dei film muti proiettati in alto. “La storia della Sala Equis è fenomenale: una grande azienda di supermercati voleva acquistarla ma l’abbiamo riconvertita in un luogo per la comunità” , racconta Sara Morillo, giornalista che lavora con il cinema dalla sua prima riapertura nel novembre 2017. “Questo tipo di interventi è importante per preservare l’essenza di Madrid. Non vogliamo assomigliare a Londra, a New York o a Los Angeles. Vogliamo mantenere il nostro spirito autentico. E lo facciamo con luoghi come questo”, chiosa.
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