Terre d’acqua dolce
@naidacaira
Lago Maggiore
Poker servito
Già dal lungolago di Verbania Pallanza la vista vi convincerà a salpare per le Isole Borromee. È la più piccola – privata e non visitabile – ma non le manca nulla: un bosco smeraldo, una dimora del Settecento, giardini mediterranei. Finito il teaser, passiamo ai pezzi forti. Per primo si disegna il profilo voluttuoso dell’Qui i Borromeo eressero architetture superbe ma si viene per farsi incantare dal giardino all’inglese, fotografare specie esuberanti e respirare il profumo degli agrumeti. Se esiste un giardino dei sensi ora sapete com’è. Su il sipario, il Barocco va in scena. Era il 1630 quando il conte Carlo Borromeo III acquistò , o “di sotto”, che allora doveva presentarsi come poco più che uno scoglio. Quattrocento anni e tante maestranze – forse anche un giovane Borromini – ne fecero il vascello delle meraviglie che oggi veleggia immobile sulle onde. Il conte la ribattezzò Isabella, come la consorte, per tutti fu però subito . Palazzo Borromeo è uno scrigno d’arte: marmi, stucchi e arredi incorniciano gli affacci più preziosi del lago, è però il giardino il gioiello della corona, teatro barocco con parterre e gradinate. Pavoni e pappagalli, fontane e giochi d’acqua, piante fiorite tutto l’anno. Benvenuti sull’isola-capolavoro. Oltre lo scoglio della Malghera, con la spiaggia rifugio di gabbiani, le cose cambiano. Al tramonto, partiti i visitatori, sull’isola resta una cinquantina di residenti (è l’unica del lago con una popolazione stabile).
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