Michel Fink meglio essere severi con chi maltratta libri e riviste gente di moda, poca passione per i libri
Nel cuore del Marais, quartiere storico di Parigi, in una via di fronte al Musée Carnavalet, si nasconde una libreria che ogni anno richiama schiere di turisti e collezionisti. Le Comptoir de l’Image è uno scrigno dove sono custoditi oltre 2mila tra libri, fotografie e riviste di moda. Aperta nel 1993 dal fotografo Michel Fink, la libreria è ricolma di volumi impilati uno sull’altro. Tra una torre di libri e l’altra, raggiungo il proprietario del negozio, che mi accoglie con un placido saluto.
Nel 1996, Fink era assistente di Richard Avedon e Hiro a New York. Tutto iniziò nel 1965, quando scrisse una lettera allo studio di Avedon perché sapeva che i grandi maestri americani sarebbero, Phillips e Crédit Agricole, tra gli altri. Tirando fuori il suo portfolio con i lavori degli anni Sessanta, gelosamente custodito, gli si disegna un sorriso sul volto. Mi fa notare la tecnica, la scelta di usare gli attori come modelli, la composizione dei set, lo stile, i pantaloni a zampa e le spalline della moda maschile. Ecco una carrellata di donne che firmano assegni, signore che fumano, uomini con i baffi a manubrio che mangiano aragoste per il produttore francese di acqua Vichy Saint Yorre o una stanza piena di giornalisti con l’immancabile sigaretta in bocca che discutono animatamente, per una rivista nazionale dell’epoca, .
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