Selvaggio splendore
e meridionale delle Baleari forse più di tutte esercita un fascino selvaggio che seduce viaggiatori di tutti i tipi e tutte le età. Che la si guardi dalle verande delle vecchie , se ne aspiri il profumo dai piccoli ristoranti o si voglia esplorare le sue spettacolari insenature, Formentera non ha mai smesso di essere irresistibile. Dagli anni Sessanta, in cui artisti e coppie radical chic l’hanno popolata, l’isola continua a essere oggetto del desiderio per chi, case della facciata di pietra che guardano la costa frastagliata. In bicicletta, dall’animato lungomare di Es Pujols – il belvedere che si tinge dei colori del tramonto – chiuso al traffico, si arriva a Platjia des Canyers, distante meno di un chilometro, e alle piscine naturali di Platja de Molì des Carregador, a poco più di 3 chilometri. Verso Es Arenals si incontrano alcuni , vera istituzione per bere un mojito accompagnato da tapas in attesa che il sole si tuffi nell’acqua. Una delle carattersitiche che rendono unica quest’isola è la presenza di specchi d’acqua salmastra. Le saline, di epoca fenicia, si concentrano soprattutto nella parte del sud, nel triangolo racchiuso tra Sant Francesc Xavier, San Feerran e il Port del la Savina. Non più usate per la produzione di sale dal 1984, anche se nei bacini i cristalli si formano ancora oggi, sono una zona paludosa dove avvistare trampolieri, gabbiani e talvolta qualche fenicottero. Imperdibile un giro per le boutique del grazioso capoluogo dell’isola, Sant Francesc Xavier, con la sua chiesa-fortezza imbiancata a calce. Da visitare nella parte sud-orientale ci sono la penisola di La Mola e il suo celebre Far de Sa Mola, del 1861, che segna il margine est dell’isola, dove le scogliere dorate si gettano nel mare cobalto creando un sublime paesaggio marino. Da vedere il monumento allo scrittore francese Jules Verne (che ambientò uno dei suoi romanzi in questa zona ai confini del mondo). Il punto più a sud delle Baleari è caratterizzato invece da uno straordinario paesaggio lunare; il territorio, arido e roccioso, termina al Far de Barbària, un faro degli anni ’70. Dal faro, camminando verso est per 10 minuti si raggiunge la Torre des Garroveret, una torre di guardia del XVIII secolo.
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