CORSA AL MATTONE IN VAL PUSTERIA
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“Una seconda casa in Val Pusteria si può godere tutto l’anno: d’inverno, per gli impianti da sci più moderni del mondo e alberghi con Spa sofisticate; d’estate per gli escursionisti che amano le passeggiate tranquille senza la folla e apprezzano i colori della natura”, dice Karlheinz Ausserhofer della omonima società di intermediazione immobiliare di Brunico (www.ausserhofer. immo). Quest’angolo di paradiso piace in particolare a veneti, emiliani, laziali. La Val Pusteria, viva e frequentata da turisti ogni stagione dell’anno, è, soprattutto, una delle più stabili realtà del panorama immobiliare turistico italiano. Qui, infatti, il mattone non fu scalfito in alcun modo dalla crisi del 2008 provocata dalla bolla dei mutui subprime americani e nemmeno dalla nuova legge provinciale urbanistica più restrittiva, entrata definitivamente in vigore lo scorso luglio. La stretta decisa) - perché prevede che non si possano più costruire in queste zone nuove case se non da destinare ai residenti. Limiti che non valgono per costruzioni risalenti al 2018 e che non abbiano un vincolo tavolare”, precisa l’esperto. E così l’offerta ha iniziato a scarseggiare. “Fra l’altro, molti italiani vorrebbero trasferirsi qui per cambiare vita – riprende l’agente – e così ho venduto davvero di tutto, anche chalet da 1,5 milioni di euro”. In sostanza, il nuovo non è destinato a seconda casa, a meno che non si tratti di vecchie cubature di 25 anni prima o più datate. Ovviamente, i costruttori sono più interessati ad acquisire terreni nelle zone vincolate per guadagnare fino al 25 per cento in più con i residenti rispetto a prima”, spiega Martina Steiger, office manager della Engel & Völkers di Brunico (). “La tipologia turistica più richiesta è l’appartamento in condominio di tre piani, da 70 a 90 metri quadri con due camere e altrettanti bagni, balcone o terrazzo, giardino o spazio esterno. E bisogna calcolare non meno di 6.500-7mila euro per San Candido, fino a 9 mila euro per Sesto, molta amata da veneti ed emiliani anche per la vicinanza geografica (Venezia dista poco più di 200 km), per scendere ai 5mila euro al metro di Valdaora”.
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