SE LA LANCIA TORNA PREMIUM
STELLANTIS INTENDE RILANCIARE NON SOLO ALFA E MASERATI, MA ANCHE LO STORICO MARCHIO
Industria europea dell'auto sugli scudi, in un gennaio che registra mesto la disastrosa chiusura del mercato 2020 (-24,3% in termini di vendite, che significa aver perso per strada causa Covid qualcosa come 3,85 milioni di unità): pochi giorni dopo la presentazione da parte di Luca De Meo del nuovo piano industriale di Renault, FCA e PSA hanno formalizzato la loro unione con, «si va dal risistemare i conti a una rifocalizzazione sui fondamentali – prodotto e brand – per poi evolvere verso una mobility company, o, come scritto nel piano, dall'essere un carmaker che integra tecnologia a un techmaker che integra automobili». L'obiettivo è spingere il margine operativo nel medio al 3%, per arrivare al 5% nel '25. Tiepida, va detto, la reazione dei mercati finanziari, in generale più propensi a farsi affascinare dalle aziende spinte dal cosiddetto "potere della narrazione" (tipo la Tesla, che ormai vale 630 miliardi di dollari, cioè 24 volte le proprie vendite). Probabilmente il progetto di De Meo sconta qualche perplessità sulla capacità della Renault di migliorare la propria relazione con un partner recalcitrante come la Nissan e di fare profitti agendo su altre leve che non siano quelle ormai considerate scontate come l'efficienza operativa e la condivisione delle piattaforme. Staremo a vedere le prime mosse, anche a livello di piano prodotto, e come si declinerà nei fatti l'intenzione di entrare nel mondo dei servizi di mobilità.
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