CALIFORNIA DRIVIN'
Prima regola dell'Apple Club: non parlate mai dell'Apple Club». Firmato Mark Gurman, autorevole penna di Bloomberg (molto) addentro alle vicende della Silicon Valley, con uno spiccato fiuto per quello che riguarda il gigante di Cupertino, in particolare. Sono queste le parole scelte dall'illustre collega per spiegare in una newsletter per addetti ai lavori perché, contrariamente alle aspettative di molti osservatori internazionali, siano naufragati i negoziati tra la Mela e il gruppo Hyundai-Kia, finalizzati a dare forma concreta alla Apple Car. La ragione è semplice: proprio come nel celebre "Fight Club", onirico cult del 1999, la consegna essenziale richiesta a chi entri nella riservatissima cerchia dei fornitori della Apple è quella del silenzio. Pena: esserne estromessi.
DIMENSIONE COMPLETA
Ma andiamo con ordine, come impone la frase fatta. La recente débâcle del potenziale asse american-coreano (la Hyundai aveva confermato i contatti) è stata una scossa fortissima sui sismografi che registrano i movimenti dalle parti della faglia di Sant'Andrea. Arrivata dopo mesi di avvisaglie, seguite a loro volta ad anni di silenzi su quel Project Titan che avrebbe dovuto portare la corazzata di Tim Cook allo
Stai leggendo un'anteprima, iscriviti per leggere tutto.
Inizia i tuoi 30 giorni gratuiti