ASTANA, la Città del Sole
Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l’etterno dolore, per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore: fecemi la divina potestate, la somma sapienza e’l primo amore; dinanzi a me non fuor cose create se non etterne, e io etterno duro. Lasciate ogne speranza, voi ch’ intrate
(Inferno – Canto terzo, ver. 1-21)
In questo celebre versetto, Dante riportava l’iscrizione presente davanti alla porta dell’Inferno, la stessa che nell’antichità spesso si trovava all’ingresso delle città. Astana, la capitale del Kazakistan, sembra invece un Paradiso in Terra. Sembra. Una città misteriosa, colorata, piena di luci e costruita dal nulla in poco tempo: l’archetipo perfetto della modernità. Una città affascinante e ricca di simboli esoterici. La nuova Gerusalemme o una dannata Babele infernale? La città sorge in una zona poco densamente abitata, come una cattedrale nel deserto al centro di uno stato vastissimo. La Repubblica del Kazakistan si sviluppa su una superficie di 2.724.900 chilometri quadrati. Dopo la Russia, è il Paese più vasto per estensione tra le repubbliche nate dopo il disfacimento della potenza sovietica. Per quasi sei mesi all’anno è totalmente gelata, e si raggiungono anche temperature di meno 35 gradi. La sua forza economica si basa sulle risorse naturali: carbone, petrolio, gas e ferro. Lasciamo,
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