Melting Pot
LA MOSCHEA
Fatima Khamis Al Hassani cammina con passo leggero lungo un portico e la sua tunica nera fluttua sopra il pavimento di marmo candido. Si ferma per indicare il vasto spazio della corte centrale nella Gran Moschea dello Sceicco Zayed. “In occasione delle due feste dell’Eid e durante il mese sacro del Ramadan”, dice, “qui fuori si radunano a pregare trentunomila fedeli oltre ai ventimila accolti all’interno”. Realizzato nel corso di undici anni a partire dal 1996, questo monumento alla devozione e all’ambizione dell’uomo è nato per volere dello sceicco Zayed bin Sultan Al Nahyan, cofondatore degli Emirati Arabi Uniti. Il suo progetto fu portato a compimento da tremila tra ingegneri, operai e artigiani provenienti da molti paesi (fra cui Cina, Emirati Arabi Uniti, Germania, Grecia, India, Italia, Marocco, Nuova Zelanda, Regno Unito e Turchia). Lo sceicco Zayed morì tre anni prima del completamento e il suo mausoleo si staglia oggi a fianco di questo straordinario complesso. “La moschea include ottantadue
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