Sono disseminate in tutte le regioni con caratteristiche, forme, dimensioni, storie differenti: dai palazzi reali alle ville nobiliari, dalle residenze dei collezionisti alle case degli artisti, dagli appartamenti cittadini alle abitazioni rurali. In tutte passa la voce narrante di chi le ha volute, acquistate, abitate, costruite.
Si va dagli appartamenti reali di Borgo Castello a Venaria Reale, alla casa di Alfredo Oriani “Il Cardello” a Casola Valsenio, al famoso Vittoriale di Gabriele D’Annunzio, al castello di Pralormo, alla casa Grazioli a Pejo, a casa Morandi a Bologna, alla casa museo quadreria Cesarini a Fossombrone, alla casa museo di Palazzo Sorbello a Perugia, alla casa museo Scelsi a Roma, tanto per citarne alcune.
La differenza fondamentale con i musei tradizionali è che non sono costruite a posteriori mettendo insieme opere provenienti da realtà differenti, ma sono la testimonianza di quella che è stata la vita vissuta dal proprietario con tutto quello di cui questi si è voluto circondare e spesso con la sfrenata passione del collezionismo di quadri, di libri, di oggetti, di arredi, di fotografie. Sono generalmente lo specchio di quelle che erano le abitudini, le passioni, la vita quotidiana delle singole persone che le hanno abitate, magari fino a poco tempo prima.
Le case museo raccontano, infatti, storie personali e