I Casoni Veneti
Di Paolo Tieto
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Info su questo ebook
Inserto ‘Album dei Ricordi” con 22 fotografie d’epoca. Disegni di Orfeo Tamburi.
Prefazione di Maria Grazia Ciardi Duprè Dal Progetto.
Dedicare ricerche e studi ai casoni veneti, e cioè alla forma più umile e povera della casa contadina, potrebbe sembrare una facile concessione al gusto dei tempi per l’antropologia sociale. Niente di tutto questo, perché Paolo Tieto ha compiuto sotto un profilo rigorosamente storico e artistico questo lavoro, che ha del resto avuto una nascita ‘accademica’, perché è stato oggetto di una tesi di perfezionamento di storia dell’arte della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze nell’ambito del mio insegnamento, con la correlazione del Dott. Alessandro Guidotti e del Prof Carlo Cresti della Facoltà di Architettura della stessa Università.
Ammirando i casoni che il Tieto è riuscito a scoprire e a catalogare, si prova un senso di meraviglia e di sdegno per lo scarso numero dei sopravvissuti, che emerge controllando i dati statistici precedenti che l’Autore ha riportato. Tanta inconsulta distruzione stata determinata non soltanto dall’abbandono delle campagne a seguito del forte processo di industrializzazione intrapreso dall’Italia, ma anche dalla scarsa coscienza della necessità di salvare una cultura artistica, evidentemente considerata poco interessante. Maggiore deve essere la nostra riconoscenza per le fatiche intelligenti di Paolo Tieto, e sotto un duplice profilo: scientifico e civile.
L’opera di salvaguardia che egli ha compiuto è preziosa anche perché dai pochi ma begli esemplari di casoni rimasti possono venire sollecitazioni e speranze per la ricostruzione di nuclei sociali che sappiano nuovamente esprimere analoghi e non meno elevati livelli di cultura materiale.
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Anteprima del libro
I Casoni Veneti - Paolo Tieto
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INTRODUZIONE
Quando, nel 1979, il presente saggio sulla più diffusa, fino a ieri, abitazione rurale nel Veneto venne pubblicato per la prima volta, si ebbero numerose adesioni di vivo compiacimento e di soddisfazione: l'umile dimora di tanti, tanti contadini dell'arco lagunare veneto trovava finalmente rivalutazione, giusta dimensione sul piano dei valori strutturali, storici, sociali. A goderne per primi furono coloro i quali erano nati nei casoni, quanti a questo tipo di costruzione avevano legata tanta parte della propria vita. Tra le righe che ne documentano l'impianto architettonico e descrivono situazioni e fatti diversi, essi ritrovano tutta un'epoca lontana, un tempo e un mondo dal sapore di favola cui la nuova era ha peraltro decretato ormai i caratteri della storia, del mito. Proprio per tale motivo si riaccese nuovo, straordinario interesse per il casone
anche da parte di Enti e Amministrazioni Pubbliche, al punto anzi che i pochi esemplari superstiti parvero destinati davvero ad essere finalmente salvaguardati dalla stessa Regione Veneto come beni ambientali. Venne infatti presentata una proposta di legge (Progetto di legge n. 177 del 15 ottobre 1981) intesa a stanziare un finanziamento (seicento milioni) per il ripristino almeno dei più significativi, ma l'iniziativa, purtroppo, non ebbe poi seguito e tutto ripiombò quindi nuovamente nell'indifferenza, nell'oblio. Non così però da parte di tantissime persone dei campi, che hanno continuato e seguitano a tenere viva con raffigurazioni, episodi, racconti e aneddoti l'immagine di tale edificio, di quello che, per molteplici ragioni, è stato identificato sempre con il simbolo dell'unità familiare, l'alloggio povero ma sereno di tanta gente illetterata eppur saggia, indigente e nondimeno onesta, laboriosa.
Sono tali valori -storici, umani, morali- a indurci oggi a nuova ristampa dell'opera, volume che appare peraltro accuratamente aggiornato nei dati statistici delle schede e più ancora arricchito, mediante originale splendido inserto, d'una significativa serie di foto d'archivio; immagini in grado di testimoniare da sole, senza necessità di molte parole, non solo peculiarità e dettagli vari del casone, sotto il profilo edilizio, ma anche aspetti antropologici, forme di vita e modi di esercitare le attività rurali in anni andati. Uno spaccato dunque di fondamentale importanza per una più precisa e completa analisi e quindi valutazione di un mondo d'altri tempi, di aspetti di civiltà: la civiltà contadina scomparsi. Un originale, altresì, scelto compendio di riproduzioni di casoni in armonica successione per quanto riguarda lo sviluppo dimensionale, gli abbellimenti, le aggiunte migliorative, sotto il profilo della funzionalità, apportatevi nel tempo, con accanto la gente, semplice, povera, che vi viveva dentro; le persone che alla peculiarità di questo particolare tipo di abitazione hanno conformato il loro quotidiano vivere, hanno dato impronta, fisionomia alla loro assistenza, segnando tutta una lunga era, l'età contraddistinta oggi appunto come l'epoca dei casoni.
L' Editore
Dedicare ricerche e studi ai casoni veneti, e cioè alla forma più umile e povera della casa contadina, potrebbe sembrare una facile concessione al gusto dei tempi per l'antropologia sociale. Niente di tutto questo, perché Paolo Tieto ha compiuto sotto un profilo rigorosamente storico e artistico questo lavoro, che ha del resto avuto una nascita 'accademica , perché è stato oggetto di una tesi di perfezionamento di storia dell'arte della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Firenze nell'ambito del mio insegnamento, con la correlazione del Dott. Alessandro Guidotti e del Prof Carlo Cresti della Facoltà di Architettura della stessa Università. La scelta del Tieto di studiare questo argomento deve essere considerata anche un bell'atto di coraggio, perché non era difficile correre il rischio di passare per un provinciale che si interessa ai piccoli problemi, purché appartengano alla propria terra. Ancora una volta, niente di tutto questo. ll casone veneto è un capolavoro di architettura contadina sia dal punto di vista funzionale che sotto l'aspetto estetico. È un colpo di fantasia, sorto in un'epoca di crescita sociale ed economica quali furono per la campagna veneta il Quattrocento e il Cinquecento. Il fitto che Giovanni Bel-lini, Giorgione e Tiziano abbiano dipinto i casoni nei paesaggi agresti dei loro dipinti è un fatto che può essere spiegato in vari modi e può avere numerosi significati, ma che certo comporta la deduzione che esso nel Rinascimento rappresentava l'exemplum della vita contadina.
Ammirando i casoni che il Tieto è riuscito a scoprire e a catalogare, si prova un senso di meraviglia e di sdegno per lo scarso numero dei sopravvissuti, che emerge controllando i dati statistici precedenti che l'Autore ha riportato. Tanta inconsulta distruzione è stata determinata non soltanto dall'abbandono delle campagne a seguito del forte processo di industrializzazione intrapreso dal-l'Italia, ma anche dalla scarsa coscienza della necessità di salvare una cultura artistica, evidentemente considerata poco interessante. Maggiore deve essere la nostra riconoscenza per le fatiche intelligenti di Paolo Tieto, e sotto un duplice profilo: scientifico e civile. L'opera di salvaguardia che egli ha compiuto è preziosa anche perché dai pochi ma begli esemplari di casoni rimasti possono venire sollecitazioni e speranze per la ricostruzione di nuclei sociali che sappiano nuovamente esprimere analoghi e non meno elevati livelli di cultura materiale.
Maria Grazia Ciardi Duprè Dal Poggetto
Mappe, dipinti e incisioni
che testimoniano la presenza
di casolari in territorio
veneto fin dal Secolo XV° e
casoni del nostro tempo.
Mappa del fiume Brenta nel trattoche va da Fusina a dopo Oriago, in provincia