Esistono storie che hanno la straordinaria complessità delle sinfonie d’orchestra. Storie che, come quella dei fratelli Achille e Giovanni Battista Judica Cordiglia, sono destinate a rimanere per sempre. Una vicenda straordinaria dai risvolti internazionali e un incontro emozionante tra Roberto Giacobbo e Giovanni Battista avvenuto dopo tanti anni.
Tutte le foto storiche provengono dall’archivio Judica Cordiglia.
«La sinfonia è un mondo, un mondo costruito con i suoni», diceva il grande compositore austriaco Gustav Mahler: l’orchestra suona in un trionfo di strumenti che vibrano come un unico corpo, dando vita a qualcosa di complesso e stupefacente. In un’immaginaria corrispondenza, l’ideale sinfonia “composta” dai due fratelli Judica Cordiglia è “suonata” dall’intero nucleo famigliare, che vive all’unisono degli avvenimenti stupefacenti amalgamandosi in un unico respiro, proprio come gli strumenti di un’orchestra. Il destino di questa famiglia finirà per intrecciarsi con le trame oscure della più affascinante gara del XX secolo, la corsa allo spazio; e tutto a partire da suoni, voci e da quello che per i due fratelli è semplicemente il più bel giocattolo del mondo: la radio.
I PRIMI ESPERIMENTI DALLA SOFFITTA
Negli anni Cinquanta, Achille (1933-2015) e Giovanni Battista (1939) Judica Cordiglia sono dei giovanissimi radioamatori che coltivano la loro passione dilettandosi con strani esperimenti nella soffitta di casa, al settimo piano di via Accademia Albertina 3, a Torino. Questi test permettono ai due fratelli di ascoltare voci e segnali radio provenienti da paesi lontani nel mondo; appassionati anche di cinema, filmano le loro primissime “imprese” con una vecchia Super8.
Non sanno ancora, però, che ben presto saranno i primi ad ascoltare