e porte dischiuse nell’ombra, i balconcini dove si affacciavano dame d’indole fiorentina, le bifore aggraziate, i portalini teneramente scolpiti, i dolci canti materni di questa terra segreta e concreta, e, alla fontana, l’acqua dura delle vette: il borgo di Santo Stefano di Sessanio, abbandonato su questo Tibet d’Abruzzo come fosse un relitto dei tempi, è ilgioiello del Gran Sasso, consegnato da mani ruvide di
IL NIDO D’AQUILA DEL GRAN SASSO
Aug 15, 2022
2 minuti
Stai leggendo un'anteprima, iscriviti per leggere tutto.
Inizia i tuoi 30 giorni gratuiti