Uomini e Donne Magazine

Il fidanzamento con Ennio

gni tanto venivo ancora invitata in trasmissione con Ennio per raccontare come procedeva la nostra relazione e mi sentivo sempre come fosse una visita in famiglia, finché il cuore mi esplose letteralmente: Ennio, uomo dalla mentalità aperta ma dai valori antichi, mi propose un fidanzamento ufficiale, come insegna la tradizione. Quel momento fu l’inizio di un sogno, il mio sogno! Nonostante Ennio avesse già le idee confermarono la loro partecipazione Tina, Gianni e persino Rudy Zerbi, wow! Ennio e io eravamo al settimo cielo… Il giorno fatidico era alle porte ma quando, il pomeriggio prima, Tina citofonò a casa di Ennio, lui ne fu felicissimo, anzi sembrava quasi infastidito dalla mia presenza, come se volesse gustarsi quel momento tutto per sé. Devo ammettere che Tina era veramente bella, vestita sempre in modo originale e charmant, ma soprattutto gli portava in dono, per la merenda, un biberon enorme. Ricordo che Ennio rise di gusto, autoironico come sempre! Nel frattempo, a me tutte le responsabilità: doveva arrivare l’impianto audio, da sistemare sotto la coltivazione dei kiwi che, per la sua impostazione, sembrava un piccolo palco, poi la truccatrice per le prove ma, quel che è peggio, non avevo ancora il mio vestito, da non credere! Mi precipitai in centro a Udine, dal mio brand di riferimento in assoluto, il negozio di fast fashion compatibile con le mie risorse economiche che non mi avrebbero permesso le grandi griffe e che non volevo implementare con aiuti esterni. Dopo alcune ore, non avevo ancora trovato nulla di soddisfacente per l’occasione e, quando ormai desolazione e panico avevano preso il sopravvento, mi si palesò davanti agli occhi un abito chiaro, come fosse stato lui a venirmi incontro. Chiamai una commessa in preda all’agitazione, temendo fosse un pezzo unico e della taglia sbagliata ma, mentre trascorrevano i minuti e scendevano le serrande per la chiusura del negozio, indossai quell’abito a palloncino tinta panna, con una giacchina in tinta, che tanto ricordava un modello di Chanel e corrispondeva esattamente a come mi sarei immaginata… ero quasi commossa da tanta felicità! Le scarpe, invece, non furono un problema: dovevano essere rigorosamente delle ballerine per meglio armonizzarmi con la sua statura leggermente più bassa della mia. Ed era pronto anche il regalo che avevo fatto realizzare per lui: un quadro meraviglioso con la sua pianta preferita, l’ulivo, che gli ricordava tanto la sua amata Puglia e che una mia amica, pittrice e scultrice bravissima, aveva dipinto con tanto zelo giorno e notte, affidandolo alle mie sorelle per il trasporto

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