el 2014, quando Maggie Rogers era una stagista da Spin magazine dove scriveva della musica degli altri, teneva una lista aggiornata di buone parole descrittive. «Avevo un documento sul mio computer pieno di avverbi e aggettivi», ci spiegava a fine ottobre, mentre era impegnata nei preparativi per la partenza internazionale del suo “Feral Joy Tour”. Dopo essere esplosa sulla scena musicale nel 2016, grazie a un momento virale vissuto con Pharrell durante una sua lezione alla New York University, Rogers ha fatto uscire il suo primo album, “Heard in a Past Life”, nel 2019. Ha trascorso la pandemia scrivendo e registrando nuove canzoni, ha completato il master in Religione e vita pubblica presso la Harvard Divinity School. E sul finire del luglio scorso se n’è venuta fuori con “Surrender”, una lettera d’amore per quelle notti incasinate e per le sveglie complicate del mattino dopo, che percepisce come il vero abbraccio del proprio sé, dopo un periodo di isolamento. Canzoni che parlano di sesso, amore, comunità, paura, rabbia; del desiderio di perdersi nella folla, in un crescere di sentimenti. «Scrivere i miei segreti più intimi su carta mi fa sentire come se, dicendo tutto, nulla possa più
Shine ON
Dec 22, 2022
7 minuti
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