ILtic quest’anno, il tac l’anno prossimo… un rintocco per ogni secolo, mentre il cucù si farà vivo solo per segnalare l’ingresso in un nuovo millennio. Non è certo l’orologio adatto per prendere al volo un treno o per scandire il countdown del gigantesco razzo vettore di Artemis. Piuttosto, un erede evoluto della pendola in noce nel salotto dei bisnonni o del meccanismo di Antikythera, il più antico calcolatore meccanico e orologio astronomico conosciuto, risalente al II secolo a.C.
IL GUARDIANO DEL TEMPO
Ma The Long Now Clock, l’Orologio del Lungo Presente, ha ben altre ambizioni: per i suoi creatori, dovrebbe diventare un monumento degno delle Piramidi, di Machu Picchu o meglio di Gobekli Tepe, il sito neolitico turco che ospita il più antico tempio in pietra al mondo (risalente forse a 12.000 anni fa).
Una pietra miliare della nostra civiltà, progettata non solo per durare ma anche per funzionare, per almeno 10.000 anni. Una vera e propria macchina del tempo creata per ricordarci che le grandi imprese non si fanno in un sol giorno (persino il Dio della Bibbia ci mise un po’) e che se vogliamo arrivare lontano, dobbiamo andare nei secoli a passo lento.
Forse, se sarà completato e se sulla Terra ci sarà ancora qualche essere umano senziente, fra migliaia di anni sarà ritrovato nella sua grande caverna nel cuore del Texas e incuterà lo stesso stupore e rispetto che oggi proviamo davanti ai megaliti di Stonehenge. Perché il Long Now Clock non è un mistero del passato,