cofondatore e Ceo di Salesforce, ha dovuti incassare parecchi colpi negli ultimi mesi. Gli investitori ‘attivisti’ lo hanno perseguitato, attaccando la sua linea ‘spendacciona’ nelle acquisizioni e chiedendo una maggiore efficienza al produttore di software aziendale. Poi è stato il turno dei dipendenti: dopo che in circa 8.000 sono stati licenziati a gennaio, molti di quelli che sono rimasti hanno usato Slack – ironia della sorte, una delle costose acquisizioni di Benioff – per lamentarsi che la cultura ‘sensibile’ dell’azienda era solo una facciata. “Sono disposto a prendermi i proiettili, le coltellate e la denigrazione”, mi dice Benioff, 58 anni, in una lunga intervista telefonica durante un suo volo verso la costa orientale. “Questo è ciò che devi fare come Ceo, specialmente nei momenti difficili”. Fortunatamente per Benioff, almeno i numeri sono stati buoni: all’inizio di marzo, Salesforce ha pubblicato i risultati trimestrali più recenti, battendo le stime degli analisti e fissando proiezioni migliori del previsto per il suo prossimo anno fiscale. I ricavi nell’ultimo trimestre della società sono aumentati del 14% anno su anno, mentre i margini rettificati (esclusi 828 mln di dollari in oneri di ristrutturazione) sono saliti al 29,2%, il dato più alto nei suoi 24 anni di storia. La trimestrale è stata una buona notizia per Benioff e per il prezzo delle azioni della sua azienda. Ma ciò non significa che il Ceo navighi in
‘OHANA’ CONTRO L’AUSTERITY
May 10, 2023
8 minuti
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