«Con il termine “Laudemio”, in epoca medioevale, si indicava la parte migliore del raccolto, quella riservata al signore, il proprietario delle terre. Come allora, oggi, questo termine è sinonimo di pregio e qualità», inizia il racconto Matteofrenetica delle capitali della finanza - un percorso iniziato dopo il master in European Business a Londra - per tornare nella sua Firenze e portare la sua visione innovativa in azienda. «Da casa posso “toccare” Santa Croce», e trascorrere la maggior parte del suo tempo tra le sette tenute di proprietà, nei 300 ettari di uliveti disposti dai 200 ai 500 metri di altitudine, dove il microclima conferisce alle olive caratteristiche uniche. «I frutti vengono raccolti a mano in autunno, prima della maturazione, per catturare il colore verde smeraldo e la loro freschezza aromatica. Sono frante dopo poche ore nel frantoio di proprietà, a Nipozzano – tra le antiche mura di sasso del borgo hanno ricavato anche alcune camere per l’ospitalità –, un’operazione che garantisce l’eccellenza qualitativa. Quando lo si assaggia, ha sentori di olive fresche e carciofo, al gusto è armonico, rotondo, con note di mandorla verde; in bocca è fluido e le sensazioni di amaro e piccante sono bilanciate». Un lavoro che ha portato a tanti riconoscimenti di cui non si fa troppo vanto.
