Prato ha fondato la sua ricchezza e prosperità sull’industria tessile soprattutto laniera, puntando sulla modernità e sulla innovazione che, nel corso dei secoli, hanno lasciato importanti testimonianze che oggi si fondono con il paesaggio urbano. Alcuni magnifici esempi di architettura industriale sono tuttora sedi produttive, altri sono stati recuperati a nuovi usi. Tutti sono parte di un’atmosfera originale da vivere che rende la città un unicum nel territorio toscano capace di mescolare, in una sola proposta, la toscanità tipica, l’arte contemporanea e il turismo industriale che sa di futuro. I visitatori più esigenti potranno completare il proprio itinerario con lo shopping in fabbrica, entrando nel cuore della produzione e approfittando dei prezzi vantaggiosi che solo un outlet può offrire.
Favorita da fattori ambientali e promossa dalle iniziative di capaci artigiani e mercanti, la lavorazione dei tessuti comincia a svilupparsi fin dal XII secolo, diventando nel tempo la principale risorsa economica della città e della Val di Bisenzio. Il grande sviluppo dell’attività tessile parte dal XIV secolo, quando i lanaioli, riuniti nella Corporazione dell’Arte della Lana, elaborano gli statuti per la fabbricazione ed il commercio dei panni. Uno dei più grandi mercanti del Trecento, Francesco di Marco Datini, dà un grande impulso al settore grazie ai suoi commerci internazionali. La Rivoluzione Industriale vede Prato all’avanguardia nella costruzione di macchine tessili.