È forse questa una delle più antiche raffigurazioni esistenti di un paesaggio innevato, la prima della pittura occidentale giunta intatta fino a noi.
Sullo sfondo di un paesaggio innevato, dominato dal sole dell’Aquario e dalla mole massiccia di un castello che racchiude fra le sue mura un giardino rigoglioso, due squadre di giocatori si sfidano a palle di neve. In primo piano, sei vivaci figurine si affrontano, nei loro abiti lussuosi dai colori sgargianti: la bionda a sinistra regge nella veste verde, che immaginiamo di soffice velluto, alcune grosse munizioni pronte al lancio. Pare quasi di sentire grida e risate, mentre poco lontano due cacciatori si muovono cauti con i loro cani, osservati a distanza dalle volpi nascoste in un boschetto di abeti.
È forse questa una delle più antiche raffigurazioni esistenti di paesaggio innevato, la prima della pittura occidentale giunta intatta fino a noi. L’affresco, attribuito al Maestro Venceslao di Boemia, illustra “Gennaio” ed è parte del meraviglioso Ciclo dei Mesi del castello del Buonconsiglio di Trento; l’intero ciclo risale alla fine del Trecento o ai primi del Quattrocento ed è una delle testimonianze più rare e preziose della pittura gotica di tema profano: sulle pareti si rincorrono, nell’alternarsi delle stagioni, non scene religiose ma la quotidianità della vita fra corti, campagne e cortili.
Cinque secoli dopo muta l’abbigliamento e lo sfondo si fa urbano ma la scena, sostanzialmente, non cambia: in una strada di Lione, una dozzina di giovani si affrontano a palle di neve