Il Comune di San Donato Milanese ha approvato la variante urbanistica per il nuovo stadio. Ora occorrono altre scelte politiche legate alle infrastrutture, alla viabilità, al trasporto pubblico e alle questioni ambientali. Il nuovo proprietario del Milan Gerry Cardinale è disposto a investire ingenti risorse per dare ai rossoneri una nuova arena. Nel 2025 il Meazza (o San Siro come lo chiamano i milanisti), compirà esattamente cento anni di vita.
MILANESE, MILANISTA, giovane, brillante, padroneggia le lingue: inglese, portoghese e spagnolo parlati in maniera fluente. È un eccellente manager. Lo dice il suo curriculum professionale. Con Giorgio Furlani, nuovo Ceo del Milan, uno dei pochi brand globali dell’industria del calcio italiano, proviamo a fare il punto sul futuro di un comparto importante dell’economia del Belpaese, il calcio, che vive momenti difficili. Due Mondiali consecutivi senza l’Italia. La Serie A che non è più il campionato più bello del mondo. Un indebitamento complessivo nel 2021-22 che supera i 5,6 mld. L’84% del fatturato delle aziende che se ne va in stipendi. I ricavi dai diritti tv che si assottigliano. La pirateria che si mangia le poche risorse certe. Le infrastrutture (stadi e non solo) obsolete, fatiscenti, cadenti.
Messa così, un’intervista rischia di trasformarsi in un de profundis. Giorgio Furlani, però, è un manager che vede oltre il momento difficile, ha idee per uscire da questa impasse ed è convinto che il suo Milan possa guidare il cambiamento, guadare il pantano in cui s’è cacciata l’industria del