Queste parole scriveva Arthur Conan Doyle all’amico che lo supplicava di riportare in vita il mitico investigatore Sherlock Holmes, volato giù dalla cascata Reichenbach, a Meiringen, in Svizzera, dopo un drammatico corpo a corpo con l’arcinemico dottor Moriarty, nel racconto The final problem (L’ulti ma avventura) del 1893.
Conan Doyle non lo amava perché, nel 1886, aveva concepito il primo della serie, A Study in Scarlet (Uno studio in Rosso) spinto dal bisogno di soldi e dalla noia; dopo diversi rifiuti, era stato costretto a venderlo per 25 sterline al Beeton’s Christmas Annual, una popolare strenna natalizia, e anche dopo il successo e molte ristampe non ci ricavò mai nulla di più. La mancanza di denaro fu una costante della sua vita, fino alla maturità.
Arthur Ignatius Conan Doyle (Conan era il terzo nome, solo in seguito aggiunto al cognome) era nato a Edimburgo il 22 maggio 1859 dalla cattolica irlandese