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SECONDO UN RECENTE RAPPORTO di Agenas, quattro degli oltre 18 milioni di accessi ai pronto soccorso italiani registrati nel 2023 sarebbero impropri. Ma altrettanto improprio sarebbe ricondurre solo a questo la crisi dell’emergenza-urgenza nel nostro Paese, ormai strutturale e non certo risolvibile con interventi spot tappa-buchi. Ne è più che convinto il dottor Fabio De Iaco, presidente della Società italiana di medicina di emergenza urgenza (Simeu) e direttore della Struttura Complessa di Medicina d’Emergenza-Urgenza 1 dell’Ospedale Maria Vittoria Asl Città di Torino, che offre un’analisi puntuale della situazione, elaborata con la testa, ma riletta con il cuore. La ricetta è, almeno sulla carta, semplice: prevenire il ricorso al pronto soccorso, potenziando la medicina territoriale e alleggerire gli ospedali, favorendo le dimissioni ospedaliere verso strutture a minor intensità di cura. Ma, soprattutto, è necessario migliorare le condizioni economiche e di qualità di vita dei professionisti dell’emergenza-urgenza.