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carnevalata.” Quante volte abbiamo sentito questa frase, una frase all’apparenza banale ma in realtà volgare e offensiva. Dietro ogni colore delle nostre bandiere e dietro ogni lettera della sigla della nostra comunità ci sono identità, orientamenti ma soprattutto persone: corpi e voci che un giorno l’anno scendono in piazza, colorando di lotta e gioia le strade delle città. Ognuno va ai Pride per motivazioni diverse, più politiche e di lotta, più di festa, più di visibilità: quei corpi, feriti e derisi, sono segni coraggiosi di una vita fatta di ostacoli, difficoltà, di normalità, corpi che quel giorno decidono di mostrarsi senza vergogna e paura in un solo grido di resistenza ed esistenza. L’Italia è al 36° posto nella lista ILGA Europe per l’inclusione della comunità LGBT+ e si trova immediatamente dietro l’Ungheria, la Polonia e la Repubblica Ceca. A poche settimane dal voto europeo, proprio nella giornata mondiale contro