A «San Francisco» Un atto
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Anteprima del libro
A «San Francisco» Un atto - Salvatore Di Giacomo
1882).
A «SAN FRANCISCO»
UN ATTO
PERSONAGGI
Giovanni Arcietto
Peppe Pazzia, camorrista
Don Gennaro'o cusetore
Luigiello, ragazzetto tredicenne
Rafele'o masterasciello
Cicciariello Spina
Federico'o pittore
Totonno Battimelle
Don Peppe'o siciliano, carceriere
Tre secondini
La scena ha luogo in un camerone del carcere di San Francesco, in Napoli, intorno al 1850.
SCENA PRIMA
La tela si leva lentamente. Quando è a metà del palcoscenico s'ode una voce interna cantare malinconicamente da un altro camerone.
Rafele e Cicciariello, seduti sulle tavole di un letto, giocano a carte e fumano.
Federico 'o pittore e Totonno seggono sulle tavole di un altro letto: il secondo stende il braccio destro denudato e il primo glie lo va tatuando con un ago e col nerofumo. Il ragazzo Luigiello, accosto ad essi, osserva curiosamente l'operazione.
Don Gennaro 'o cusetore è occupato a scrivere, con la matita, de' numeri in un libriccino. Siede sulle tavole del primo letto a sinistra dello spettatore.
Steso sul suo letto, col capo poggiato sui materassi ravvoltolati, Peppe Pazzia dorme. Sotto al suo letto è una brocca, tra un fiasco di vino e un paio di scarpe.
È sera. Tutti tacciono.
La voce interna
A San Francisco
mo' sona 'o risveglio,
chi dorme e chi veglia,
chi fa nfamità!...
La voce interna di un carceriere
Silenzio!... (e al tempo stesso s'ode un romore come di porta alla quale si batta violentemente).
Peppe
(al romore si sveglia di soprassalto e leva la testa guardando, spaventato, intorno a sè):
Chi è?... Ch'è stato?!...
Don Gennaro
(senza levarsi, mettendo in saccoccia il libriccino dei suoi numeri)
Nu' v'appaurate, 'on Peppenié. Chillo è Totonno Sarcenella ca s'è miso a fa 'a soleta letania dint' 'o cammarone appriesso. É miezo pazzo e fa sempe chesto, 'a notte e 'o juorno.
Peppe
(si leva dal letto irritato, nervoso e s' accosta a don Gennaro)
Quann'è ddimane ca scennimmo 'a passiggiata int' 'o curtile, nun sia pe cumanno, me l'avite nzignà.
Don Gennaro
A chi?
Peppe
(serio, le mani in saccoccia)
A stu Totonno Sarcenella.
Don Gennaro
'O vulite canoscere? (si leva. Il ragazzo passa a guardare i giocatori).
Peppe
Lle voglio di' ca m'ha dda fa 'o favore, quanno io sto durmenno, nun ha dda cantà cchiù.
Don Gennaro
Quanno state durmenno?
Peppe
Pricisamente.
Don Gennaro
Nun ha dda cantà?!...
Peppe
Pricisamente.
Don Gennaro