Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Il berretto a sonagli
Il berretto a sonagli
Il berretto a sonagli
E-book77 pagine51 minuti

Il berretto a sonagli

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

La commedia, che riprende le tematiche delle due novelle La verità (1912) e Certi obblighi (1912), venne scritta nell'agosto 1916 in lingua siciliana per l'attore Angelo Musco con il titolo 'A birritta cu' i ciancianeddi. In questa versione fu messa in scena dalla compagnia di Musco a Roma, al Teatro Nazionale, il 27 giugno 1917. Il nullaosta per la rappresentazione venne dato dalla prefettura di Palermo l'8 settembre 1917. I lavori per la rappresentazione della pièce furono caratterizzati dalle continue tensioni tra Musco ed il professore (con questo nome Musco usava chiamare Pirandello). I conflitti erano dovuti alle diverse aspettative: la commedia doveva, secondo Pirandello, concentrarsi sui paradossi del personaggio e dell'esistenza, mentre Musco voleva, da attore abituato a rappresentazioni brillanti, sottolinearne l'aspetto comico. Avvenne così che avendo il ruolo di capocomico Musco riuscì a portare in scena una versione accorciata di parecchio. A detta della maggior parte degli studiosi, i tagli operati da Musco alla versione siciliana sarebbero la causa di un fatto abbastanza curioso: la versione italiana, preparata alcuni anni più tardi da Pirandello, corrisponde all'incirca alla versione ridotta, messa in scena dalla compagnia di Musco. Il professore infatti avrebbe perso nel frattempo il manoscritto con la versione originale in siciliano. La versione abbreviata non s'incentra più su quello che è il personaggio principale della commedia in siciliano, cioè Beatrice, ma tende invece a mettere in risalto Ciampa, cioè il suo antagonista. Comunque, nell'estate del 1918 Pirandello terminò la versione in italiano che fu rappresentata il 15 dicembre 1923 al teatro Morgana di Roma dalla compagnia di Gastone Monaldi. Gli effetti comici della versione in siciliano erano andati in buona parte perduti. A causa del notevole ritardo della prima rappresentazione, il pezzo riscosse tiepidi consensi.
LinguaItaliano
Data di uscita3 ott 2017
ISBN9783962556358
Il berretto a sonagli
Autore

Luigi Pirandello

Luigi Pirandello (1867-1936) was an Italian playwright, novelist, and poet. Born to a wealthy Sicilian family in the village of Cobh, Pirandello was raised in a household dedicated to the Garibaldian cause of Risorgimento. Educated at home as a child, he wrote his first tragedy at twelve before entering high school in Palermo, where he excelled in his studies and read the poets of nineteenth century Italy. After a tumultuous period at the University of Rome, Pirandello transferred to Bonn, where he immersed himself in the works of the German romantics. He began publishing his poems, plays, novels, and stories in earnest, appearing in some of Italy’s leading literary magazines and having his works staged in Rome. Six Characters in Search of an Author (1921), an experimental absurdist drama, was viciously opposed by an outraged audience on its opening night, but has since been recognized as an essential text of Italian modernist literature. During this time, Pirandello was struggling to care for his wife Antonietta, whose deteriorating mental health forced him to place her in an asylum by 1919. In 1924, Pirandello joined the National Fascist Party, and was soon aided by Mussolini in becoming the owner and director of the Teatro d’Arte di Roma. Although his identity as a Fascist was always tenuous, he never outright abandoned the party. Despite this, he maintained the admiration of readers and critics worldwide, and was awarded the 1934 Nobel Prize for Literature.

Leggi altro di Luigi Pirandello

Correlato a Il berretto a sonagli

Ebook correlati

Articoli correlati

Recensioni su Il berretto a sonagli

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Il berretto a sonagli - Luigi Pirandello

    Sommario

    Personaggi

    Ciampa, scrivano

    La signora Beatrice Fiorìca

    La signora Assunta La Bella, sua madre

    Fifì La Bella, suo fratello

    Il delegato Spanò

    La Saracena, rigattiera

    Fana, vecchia serva della signora Beatrice

    Nina Ciampa, giovane moglie del Ciampa

    Vicini e vicine di casa Fiorìca

    In una cittadina dell'interno della Sicilia. Oggi.

    Atto primo

    Scena prima

    Salotto in casa Fiorica riccamente addobbato all’uso provinciale. Uscio comune infondo; usci laterali a destra e a sinistra, con tende. La scena è uguale per tutti e due gli atti. La Signora Beatrice, La Saracena e Fana.

    Al levarsi della tela, la signora Beatrice, seduta sul divano, piange. La Saracena, seduta di fronte, la guarda contrariata.

    FANA: (Indicando la signora che piange) Siete contenta ora? Come non vi fate coscienza di attizzar questo fuoco? di rovinare così una famiglia?

    LA SARACENA: (Donnone atticciato, terribile, sui quarant’anni; sgargiante, con ampio fazzoletto di seta, giallo, al petto, e scialle anche di seta, celeste, con lunga frangia, stretto alla vita. Alzandosi) O oh, che diavolo dite? Coscienza, foco... Mi faccia il piacere, signora!

    BEATRICE: (Sui trent’anni, pallida, isterica, tutta furie e abbattimenti subitanei; seguitando a piangere) Non le date retta... lasciatela perdere...

    LA SARACENA: No, mi scusi: le dica che io non ho fatto altro che obbedire a un ordine preciso di Vossignoria.

    BEATRICE: Ma volete dar conto a lei?

    FANA: A me? no, signora mia! Io sono la sua serva. Ma a Dio, sì, perché a Dio dobbiamo dar conto tutti !

    BEATRICE: (Scattando) Fuori! In cucina! E fatevi gli affari vostri!

    LA SARACENA: (acchiappando per un braccio Fana e trattenendola) Ah, no no. Aspetti, signora. E anche voi, qua. L’anima l’abbiamo tutti, servi e padroni, davanti a Dio; e non voglio chiacchiere, io, sul mio conto. Qual è la coscienza, la vostra, che vedete codesta povera signora pianger lagrime di sangue, patir le pene dell’inferno, e: – «Non è niente: Pazienza! L’offra a Dio!» – Questa è la coscienza?

    FANA: Questa! questa! Per chi ha timore di Dio!

    BEATRICE: Ah, e allora un uomo vi tartassa, vi pesta... così... sotto i piedi; è Dio, è vero?

    FANA: No. Io dico che dobbiamo offrirlo a Dio, signora mia! Ma quando mai gli uomini, mi scusi, si sono presi così di fronte, a petto? Usar la forza con chi è più forte di noi? Piano piano, signora mia, d’accanto e non di fronte, col garbo e la buona maniera si riportano gli uomini a casa.

    LA SARACENA: E già! Mi piace! E per esser così, qua tutte le donne, gli uomini, oh! toppe da scarpe ne fanno di noi!

    FANA: Questo, in coscienza, la mia signora non può dirlo, che è trattata in casa come una regina. Il cavaliere è prudente e la rispetta, e non le ha fatto mancare mai nulla.

    BEATRICE: Vi volete star zitta? Prudenza, già! rispetto, abbondanza, la casa piena. E fuori lui, che fa? E la mia pace? e il mio cuore? Guardate dentro voi, e quello di fuori lo nascondete?

    LA SARACENA: La chiama coscienza, oh! Questo, al mio paese, si chiama nascondere il sole con la rete! – Oh, alle corte. Siete venuta voi, sì o no, a chiamarmi fino a casa?

    FANA: Comandata; non ho potuto farne a meno.

    LA SARACENA: Oh bella! E non sono stata forse comandata anch’io? – «Saracena, – parole della signora – aiutatemi! Mio marito, con la tal dei tali, così e così. Sappiatemi dire se è vero. La mia casa è un inferno; voglio uscirmene a ogni costo!» – M’ha detto così?

    BEATRICE: Sì, sì, e voglio uscirmene! subito! una volta per sempre!

    FANA: Oh Madre di Dio!

    LA SARACENA: Ma che Madre di Dio! Una casa dov’è entrata la gelosia? Ma distrutta è! finita! Terremoto perpetuo, ve lo dice la Saracena! Ci fossero figli di mezzo...

    FANA: Questo è il vero guajo qua: che non ce ne sono!

    LA SARACENA: E dunque? Perché dovrebbe crepare in corpo, questa povera signora? Se dice che vuole uscirne!

    FANA: Dice così, ma piange intanto!

    BEATRICE: Di rabbia, piango! Se lo avessi qua, lo squarterei! – Dite, dite, Saracena: posso sorprenderli insieme davvero, domani stesso?

    LA SARACENA: Come due uccellini dentro il nido. A che ora arriverà il padrone domani?

    BEATRICE: Alle dieci!

    LA SARACENA: Faccia conto che alle dieci e mezzo Vossignoria li prenderà tutti e due, a occhi chiusi, belli, vivi vivi. Una denunzia al Delegato. A tutto il resto penserò io. – Mi dica una cosa: è vero che il padrone prima che da Catania doveva passare da Palermo?

    BEATRICE: Sì, è vero. Perché?

    LA SARACENA: Ma...

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1