Sottili Foglie Nel Vento

Di Gabriele Podda

Con “Sottili Foglie Nel Vento” l'Autore compie un viaggio nei suoi ricordi ripercorrendo nel tempo, come in un sogno, emozioni, sensazioni e stati d'animo che nella realtà difficilmente riesce ad esprimere.

La sua poesia è un grido dell'anima a bassa voce, fatta di versi quasi sussurrati, che dà sfogo a un impellente bisogno di liberare con essa ciò che sente dentro, e che gli chiede prepotentemente di uscire sin da quando era ancora un bambino delle elementari, usando però parole semplici e spontanee, dai toni pacati, talvolta delicate e leggere come carezze.

Sono poesie che hanno come loro centro interiore le fragilità dell'uomo, con la tormentata presenza della sua imperfezione, ma anche il grande amore per la natura nella sua armonica bellezza, e attraverso la poesia (che talvolta diventa racconto di suoi sogni lucidi) l'Autore narra frammenti della sua vita cercando di ricomporla, di ricucire un animo lacerato da ferite mai rimarginate e dai rimpianti, nell'intento di riconciliarsi con se stesso; ed è una poesia che egli sente sempre dentro di sé come una malattia, ma che è anche la sua speciale e indispensabile medicina.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 3 apr 2019
• ISBN: 9788831613163

Anteprima del libro

633/1941.

Introduzione

Alcune delle poche persone che hanno avuto occasione di leggere qualche mia poesia mi hanno chiesto come faccio a scriverle e in che modo è nata in me questa passione, ma di preciso non lo so neanche io; succede, penso, come in amore, a un certo punto ti innamori e non sai come e perché sia avvenuto. Io, In questo senso, mi sono innamorato a 9 anni circa quando scrissi la prima poesia, dedicata alla mia maestra. Lei mi sorprese a scriverla mentre gironzolava fra i banchi; mi venne vicino senza che me ne accorgessi, proprio nel momento in cui avevo appena terminato di scriverla, mi prese il quaderno e iniziò a leggerla a voce alta e io, che mi sentii addosso gli sguardi di tutta la scolaresca, diventai subito rosso come un gambero, ma a lei dopo un po' che leggeva incominciarono a luccicare gli occhi per la commozione.

E' da allora, credo, che nacque in me l'istinto e l'amore verso la scrittura, e la poesia in particolare; all'inizio più che altro perché mi divertiva farlo, dopo decisamente per passione perché mi affascinava la magia che si compiva ogni volta nell'accostare una parola ad un'altra e, nel leggerle, ascoltarne ogni volta il ritmo e la musicalità; poi perché mi rendevo conto che tutto questo nella mia mente suscitava immagini che mi passavano davanti come dei fotogrammi, ed era come fare un viaggio che mi dava sempre nuove sensazioni ed emozioni. Mi accorgevo sempre di più che scrivere poesie mi faceva stare bene con me stesso, che in generale scrivere fa bene all'anima, e a me risultava facile farlo perché sentivo che era tutto già delineato nella mia mente;