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Almosiana
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E-book62 pagine18 minuti

Almosiana

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Info su questo ebook

“ALMOSIANA”, titolo di questa prima raccolta, è un neologismo derivato dal vocabolo “Álmos”, nome originario dell’antica Asia Minore, che significa “creatore”. Almosiana è quindi da interpretare come “creatività”, nel senso di stati d’animo che sublimano i sentimenti.

Le liriche nel testo, scritte in tempi diversi, sono di vario genere, ma prevalgono quelle in cui il sentimentalismo, con le sue varie sfaccettature emotive, sollecita riflessioni interiori.

Ho scritto queste liriche scevro dall’arroganza di volermi definire un poeta, per cui se qualcuno vorrà leggerle non sono veleno, non producono danni collaterali e, in definitiva, non modificano alcun pensiero. Solo una prescrizione, se si vuole: leggerle quando si è sobri. Grazie.
LinguaItaliano
Data di uscita15 gen 2018
ISBN9788827806081
Almosiana

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    Anteprima del libro

    Almosiana - Giancarlo Laghezza

    Indice

    Prologo

    Almosiana

    PROLOGO

    ALMOSIANA, titolo di questa prima raccolta, è un neologismo derivato dal vocabolo Álmos, nome originario dell’antica Asia Minore, che significa creatore. Almosiana è quindi da interpretare come creatività, nel senso di stati d’animo che sublimano i sentimenti.

    Le liriche nel testo, scritte in tempi diversi, sono di vario genere, ma prevalgono quelle in cui il sentimentalismo, con le sue varie sfaccettature emotive, sollecita riflessioni interiori.

    Ho scritto queste liriche scevro dall’arroganza di volermi definire un poeta, per cui se qualcuno vorrà leggerle non sono veleno, non producono danni collaterali e, in definitiva, non modificano alcun pensiero. Solo una prescrizione, se si vuole: leggerle quando si è sobri.Grazie.

    PRIMO LIBRO

    M’appago…

    M’appago tra le tue braccia.

    Brulicanti in me i tuoi sorrisi,

    vissuti e frementi come gocce

    d’acqua cadenti da nubi infrante,

    mentre assorbo i tuoi piaceri

    come coppe di champagne

    nell’oscurità piacente.

    Vivilo questo mondo,

    posto su un pinnacolo che gira,

    come palla azzurra,

    insieme sfiorati dalle frange

    di un mantello damascato,

    come la tua anima perversa.

    Ed io, con te, mi perdo

    tra le idee di Freud,

    che ci assalgono a mortificarci

    l’anima e quel che sentiamo.

    Afferrami, portami lontano,

    preda magnifica, come sirena

    cantami i tuoi desideri

    e non lasciarmi andare,

    non farmi soffrire nei tuoi sguardi,

    appaganti come l’aria intorno a noi,

    che avvolge e grida.

    L’ultimo piacere, io in te,

    portalo con te per sempre,

    in un sospiro.

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