E-book46 pagine
Scharff Technique la Reciprocità come Arma per l’Interrogatorio
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Questa tesi, di tipo sperimentale, si propone di analizzare gli effetti della reciprocità in ambito di interrogatorio. Si farà riferimento ad un esperimento volto a valutare principalmente la reciprocità strumentale e quella socio-affettiva.
L’esperimento condotto vuole riprodurre una tecnica di interrogatorio che prende il nome dal suo ideatore, Scharff, un ufficiale della Luftwaffe che si distinse per la gentilezza riservata ai prigionieri e per la quantità di informazioni che riuscì a ricavare.
Della figura di Hanns Joachim Scharff e della sua tecnica di interrogatorio se ne parlerà in maniera più approfondita nel secondo capitolo. Basti per ora riconoscere l’eccezionalità di tale tecnica che, per quanto perfettamente aderente ai principi della Convenzione di Ginevra del 1929, era in netto contrasto con i metodi violenti che le truppe tedesche riservavano ai prigionieri di guerra.
Il primo capitolo di questo elaborato sarà un excursus sulla storia dell’interrogatorio, sugli ambiti di utilizzo e sulle diverse metodologie di conduzione.
Si pensi che il primo interrogatorio della storia ad essere documentato risale al 1274 a.C. in durante la battaglia di Qadeš tra le truppe egizie guidate dal Faraone Ramses II e le truppe ittite guidate da Muwatalli II. Pur non essendo a conoscenza della metodologia utilizzata sa Ramses II, l’arte dell’interrogatorio è andata via via evolvendosi supportata certamente dalla scienza e dalle nuove tecnologie.
Per quanto le maggiori discussioni sulle diverse tecniche di interrogatorio riguardino principalmente l’etica, si cercherà di presentare i fatti senza cedere a considerazioni personali.
Nel secondo capitolo, come già anticipato, si approfondiranno la figura di Hanns Joachim Scharff, la sua tecnica e il particolare periodo storico in cui è stata utilizzata.
Trattandosi del periodo della Seconda Guerra Mondiale, la maggior parte dei confronti verrà fatta con tecniche di interrogatorio utilizzate in ambito militare, di sicurezza nazionale e internazionale. La tecnica di Scharff è stata infatti utilizzata anche in seguito ai famigerati attacchi dell’11 Settembre 2001.
Ecco che, ancora una volta, in un contesto che permette l’utilizzo di coercizioni e torture, si rivela comunque efficace una tecnica che punta principalmente sulle relazioni umane, punto cardine della scienza degli interrogatori.
Il terzo capitolo punterà a spiegare in modo più approfondito i concetti di persuasione e reciprocità. Tali principi vengono applicati negli ambiti più disparati, in particolare modo nel settore delle vendite.
Persuasione e reciprocità saranno i punti cardini dell’esperimento che verrà descritto nel capitolo successivo.
Il quarto ed ultimo capitolo, sarà appunto dedicato all’esperimento. Verranno esposte le ipotesi di partenza e il metodo di conduzione. Si analizzeranno infine i risultati ottenuti.
L’esperimento condotto vuole riprodurre una tecnica di interrogatorio che prende il nome dal suo ideatore, Scharff, un ufficiale della Luftwaffe che si distinse per la gentilezza riservata ai prigionieri e per la quantità di informazioni che riuscì a ricavare.
Della figura di Hanns Joachim Scharff e della sua tecnica di interrogatorio se ne parlerà in maniera più approfondita nel secondo capitolo. Basti per ora riconoscere l’eccezionalità di tale tecnica che, per quanto perfettamente aderente ai principi della Convenzione di Ginevra del 1929, era in netto contrasto con i metodi violenti che le truppe tedesche riservavano ai prigionieri di guerra.
Il primo capitolo di questo elaborato sarà un excursus sulla storia dell’interrogatorio, sugli ambiti di utilizzo e sulle diverse metodologie di conduzione.
Si pensi che il primo interrogatorio della storia ad essere documentato risale al 1274 a.C. in durante la battaglia di Qadeš tra le truppe egizie guidate dal Faraone Ramses II e le truppe ittite guidate da Muwatalli II. Pur non essendo a conoscenza della metodologia utilizzata sa Ramses II, l’arte dell’interrogatorio è andata via via evolvendosi supportata certamente dalla scienza e dalle nuove tecnologie.
Per quanto le maggiori discussioni sulle diverse tecniche di interrogatorio riguardino principalmente l’etica, si cercherà di presentare i fatti senza cedere a considerazioni personali.
Nel secondo capitolo, come già anticipato, si approfondiranno la figura di Hanns Joachim Scharff, la sua tecnica e il particolare periodo storico in cui è stata utilizzata.
Trattandosi del periodo della Seconda Guerra Mondiale, la maggior parte dei confronti verrà fatta con tecniche di interrogatorio utilizzate in ambito militare, di sicurezza nazionale e internazionale. La tecnica di Scharff è stata infatti utilizzata anche in seguito ai famigerati attacchi dell’11 Settembre 2001.
Ecco che, ancora una volta, in un contesto che permette l’utilizzo di coercizioni e torture, si rivela comunque efficace una tecnica che punta principalmente sulle relazioni umane, punto cardine della scienza degli interrogatori.
Il terzo capitolo punterà a spiegare in modo più approfondito i concetti di persuasione e reciprocità. Tali principi vengono applicati negli ambiti più disparati, in particolare modo nel settore delle vendite.
Persuasione e reciprocità saranno i punti cardini dell’esperimento che verrà descritto nel capitolo successivo.
Il quarto ed ultimo capitolo, sarà appunto dedicato all’esperimento. Verranno esposte le ipotesi di partenza e il metodo di conduzione. Si analizzeranno infine i risultati ottenuti.
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Scharff Technique la Reciprocità come Arma per l’Interrogatorio - Anna Barlassina
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