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Asfalto e clorofilla

“LA SOPRAVVIVENZA DI UNA CITTÀ NON DIPENDE DALLA RETTITUDINE DEGLI UOMINI CHE VI RISIEDONO MA DAI BOSCHI E DALLE PALUDI CHE LA CIRCONDANO” (HENRY DAVID THOREAU)

Un fischio tra i boschi

Erszebet, Budapest

È una delle attrazioni più curiose della capitale ungherese, il suo nome significa “ferrovia dei bambini” ed il bel percorso di undici chilometri (percorribile anche a piedi) si snoda in (i “pionieri” del partito comunista), ora i migliori studenti. Impettito nella sua divisa fiammante, il giovane capostazione saluta il treno che parte da Szechenyi-hegy – il punto più alto della metropoli, e s’inoltra nel parco nazionale Duna-Ipoly tra foreste (querce, frassini e faggi) ed un sottobosco, habitat per molte specie animali: gufo, poiana e falco, cincia e merlo, scoiattoli e ricci. Se siete fortunati vi potrete imbattere in volpi e cervi.

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