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Invito in giardino
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Invito in giardino
E-book143 pagine44 minuti

Invito in giardino

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Info su questo ebook

Questo libro è un invito a visitare, stando comodamente seduti in poltrona, dei magnifici giardini.
Sono giardini nascosti di antichi palazzi, giardini che non esistono più perché sono purtroppo andati perduti,
altri inaccessibili perché si trovano all’interno di conventi.
Ci sono anche quelli che sono stati “restaurati” con l’aiuto di antichi documenti e godono di nuova vita.
Ci sono poi giardini inattesi, che non ci si aspetterebbe di ritrovare all’interno di una grande fabbrica o “inventati” come quello del Borgo Medioevale di Torino.
Un tuffo nel passato, osservando bellissime immagini e gustando antiche ricette che hanno come ingredienti fiori e piante.
LinguaItaliano
Data di uscita20 dic 2022
ISBN9788831233088
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    Invito in giardino - Lina Brun

    LINA BRUN

    Invito in Giardino

    Titolo: INVITO IN GIARDINO

    Autrice: LINA BRUN

    © Tutti i diritti sono riservati.

    È vietata la riproduzione anche parziale, sotto qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo senza il consenso scritto dell’editore.

    1 edizione cartacea 2004

    Prima edizione digitale aprile 2020

    ISBN 978-88-31233-08-8

    I disegni delle pagine con ricette sono di CARLA PARSANI

    La foto di copertina è di EDOARDO SANTORO

    La Prefazione è di Daniele Ormezzano

    Edizioni Lina Brun

    Via Cardinal Maurizio 12

    10131 Torino

    www.edizionilinabrun.it

    Si ringraziano per la collaborazione la Direzione e il personale di:

    Biblioteca Reale

    Biblioteca Nazionale

    Biblioteca Regionale del Piemonte

    Biblioteca Giuseppe Grosso della Provincia di Torino

    Archivio Storico della Città di Torino

    Archivio Provinciale dei Cappuccini di Torino

    Biblioteca Geisser

    Museo Nazionale della Montagna

    Lingotto spa

    Fondazione Torino Musei

    Compagnia di San Paolo

    Circolo degli Artisti

    Opera Diocesana di Torino per la Preservazione della Fede

    Un ringraziamento a tutte le persone che mi hanno aiutata e in modo particolare a:

    Daniele Ormezzano per i suoi buoni consigli,

    Clara Vitulo,

    Marco Albera,

    Carlo Rocci,

    Patrizia Zanetti,

    Edoardo Santoro,

    Padre Pier Giorgio Isella,

    Carla Parsani Motti,

    Paolo Edoardo

    Fiora di Centocroci,

    Alessandra Guerrini.

    L’Editore è a disposizione degli aventi diritto non potuti reperire per le citazioni e le riproduzioni grafiche e fotografiche inserite in quest’opera appartenenti alla proprietà di terzi, nonché per eventuali non volute omissioni e/o errori di attribuzione nei riferimenti bibliografici.

    Giardini nascosti,

    perduti,

    inaccessibili,

    ritrovati,

    inattesi,

    inventati…

    Il giardino è il più puro dei piaceri dell’uomo.

    Francis Bacon

    Premessa

    Osservando con una lente di ingrandimento la pianta che il Borgonio realizzò per il Theatrum Sabaudiae, pubblicato ad Amsterdam nel 1682, si vede chiaramente che tra i vari edifici si estendevano vasti giardini, ben disegnati con forme regolari, secondo il gusto manierista allora imperante.

    Il confronto con la situazione attuale mette in rilievo la riduzione dello spazio destinato a giardino nel centro storico della città.

    Molti giardini sono scomparsi perché il bisogno di spazio ne ha gradualmente ridotto le dimensioni: con il mutare della situazione economica dalla metà del Settecento si cerca di sfruttare al massimo il terreno disponibile per costruire palazzi da pigione, sacrificando il giardino ad un cortile interno, che ormai è di dimensioni assai ridotte.

    Il giardino in città non è più prioritario, anche perché sovente si dispone di una residenza secondaria fuori città o di una vigna in collina.

    Inoltre un giardino è fatto di materiali deperibili, di piante e fiori che nascono, crescono e muoiono; quando la manutenzione diminuisce i giardini si trasformano in boscaglia o vengono sostituiti da case. Anche i gusti mutano e i giardini, come tutto quanto, seguono la moda.

    Alcuni di essi però hanno sfidato tutto questo e sono giunti fino a noi.

    Anche se le loro dimensioni sono cambiate rispetto al passato e il loro aspetto è molto diverso da quello originario, rimangono a testimonianza di un’epoca in cui il giardino era non solo un luogo di loisir, ma anche un’ostentazione del proprio potere.

    Oggi c’è la tendenza a recuperare tutto quanto è possibile di ciò che in passato rendeva Torino città degna di far parte del Gran Tour, ritenuto necessario per perfezionare una buona educazione, e anche alcuni giardini stanno tornando a nuova vita.

    Altri nuovi sono nati, non più destinati al godimento di pochi, ma all’utilizzo di tutti: sono i parchi pubblici, vastissimi e ben progettati che, insieme ai numerosissimi alberi dei grandi viali, fanno di Torino la città più verde d’Italia.

    E può persino succedere di trovare un lussureggiante giardino all’interno di una vecchia fabbrica…

    Prefazione

    Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a Oriente … fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare … prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo coltivasse e lo custodisse.

    GENESI 2. (8, 9,15)

    Nel

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