L’UNIVERSITÀ CHE CONTA
circola un concetto pericoloso. Una retorica che dipinge gli anni passati sui libri come tempo perso, il titolo come un ‘pezzo di carta’, di cui in fondo si può fare anche a meno, perché sul lavoro le competenze che servono sono altre. Come se ci fosse una competizione tra pratica e teoria, come se le due non fossero complementari e ugualmente necessarie. Non ascoltate quelli che dicono che l’università non serve. Mentono. Tanto è vero che anche colui che di solito viene portato come esempio dell’imprenditore che riesce a diventare miliardario abbandonando le aule universitarie, il founder di Facebook Mark Zuckerberg, che aveva lasciato Harvard proprio per lanciare il social che lo ha reso ricco, poi vi è tornato, per riprendersela quella laurea, con un
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