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Guida Università 2022-2023
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E-book302 pagine3 ore

Guida Università 2022-2023

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Info su questo ebook

Lezioni ed esami in presenza. Spazio ai corsi improntati al digitale, alla sostenibilità e più vicini al mondo del lavoro. Nuovi programmi con l’estero e un maggior numero di borse di studio Erasmus.
Le università italiane provano a mettersi il Covid alle spalle e per l’anno accademico 2022/23 hanno pronti in rampa di lancio oltre 5mila corsi di laurea: 2.409 triennali, 2.515 magistrali e 343 magistrali a ciclo unico. I doppi titoli – che offrono la possibilità di studiare anche all’estero – salgono a quota 822, mentre le lauree che prevedono un filtro iniziale all’ingresso delle matricole sono 2.159.
Un panorama vasto e articolato nel quale appare sempre più importante sapersi orientare, tenendo anche conto delle performance sul mercato del lavoro. Un mercato – che dopo la crisi
causata dal Covid – ha ripreso ad assumere più laureati: a dirlo è il rapporto 2022 di AlmaLaurea, il consorzio che raggruppa la maggior parte degli atenei italiani. La percentuale di chi lavora, a un anno dal titolo, è del 74,5% tra i laureati triennali, in aumento dello 0,4% rispetto al 2019.
Nella 128 pagine di questa Guida Università sono passate in rassegnatutte le novità sul fronte della didattica, delle tasse, delle borse di studio e degli sconti fiscali, degli alloggi per i fuori
sede e dei prestiti d’onore delle banche. Area per area – Stem, economico-giuridica, umanistica, sanitaria – vengono presentati i nuovi corsi e gli sbocchi lavorativi del futuro, con i consigli degli atenei e degli esperti di recruiting. Non mancano poi le simulazioni delle prove d’ingresso dei corsi a numero chiuso realizzate da Alphatest.
LinguaItaliano
Data di uscita11 lug 2022
ISBN9791254840375
Guida Università 2022-2023

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    Anteprima del libro

    Guida Università 2022-2023 - AA.VV.

    Guida Università 2022-2023

    LA DIDATTICA 2022/23

    Digitale e green: l’offerta cresce di 180 nuovi corsi

    Francesca Barbieri

    Sono oltre 5.200 i corsi di laurea in partenza a settembre nelle università italiane: 2.409 triennali, 2.515 magistrali e 343 magistrali a ciclo unico.

    Si allarga così il ventaglio delle proposte per le aspiranti matricole: rispetto all’anno accademico 2021/22 sono al debutto circa 180 nuovi corsi. La fotografia emerge dalle risposte fornite dagli atenei al Sole 24 Ore. Spicca l’ aumento delle proposte di studio all’estero con i double degree - che permettono di conseguire la laurea anche in uno o più atenei stranieri - che salgono a quota 822 (rispetto ai 762 attuali). Mentre i corsi che prevedono un filtro all’ingresso sono 2.159.

    A farla da padrone - tra le novità della didattica - sono anche quest’anno ambiente e soprattutto digitale.

    Nell’area economica si rafforzano le proposte sul fronte del fintech, ma anche dell’analisi dati, dell’innovazione digitale, della blockchain in campo finanziario.

    Per giurisprudenza crescono le specializzazioni nelle tematiche legate alla privacy e alla gestione dei dati personali, diventate cruciali con l’entrata in vigore della direttiva Gdpr, al pari di quelle sul fronte della cybersecurity. Emergono anche nuovi curricula con un focus sul diritto ambientale e sulla sostenibilità in grado di accompagnare le aziende, pubbliche e private, verso la transizione ecologica.

    Per ingegneria - dove per molti studenti, il lavoro arriva ancora prima della laureaspazio alle nuove tecnologie: dall’intelligenza artificiale all’automazione industriale, fino alla sostenibilità ambientale.

    Stesso trend per le lauree in informatica: pochi ambiti di studio sono così radicati nell’innovazione digitale che sta trasformando l’economia globale.

    E non è immune dalle nuove tecnologie nemmeno l’area umanistica. Ne è un esempio filosofia e intelligenze artificiali una delle new entry dell’offerta formativa dell’università La Sapienza di Roma. L’obiettivo è quello di formare una nuova figura professionale capace di interpretare i dati e le informazioni contenute nei grandi database. L’università di Trento lancia il corso in data science, che forma il sociologo computazionale, capace di analizzare i big data nel campo delle scienze sociali. E sempre più richiesto è il cyber-psicologo, che si occupa di tutto ciò che ruota intorno al miglioramento dell’interazione tra uomo e tecnologia: uno sbocco che durante la pandemia si è sviluppato molto e che richiede competenze multidisciplinari, dall’informatica al diritto. Alla Luiss di Roma la novità del prossimo anno accademico viaggia in rete con i primi corsi di laurea digitali: due programmi magistrali in marketing e strategic management.

    NEW ENTRY

    Filosofo 4.0

    Le nuove tecnologie contaminano anche i corsi umanistici: al debutto il corso in filosofia e intelligenze artificiali

    ILLUSTRAZIONE DI GIORGIO DE MARINIS/IL SOLE 24 ORE

    ILLUSTRAZIONE DI GIORGIO DE MARINIS/IL SOLE 24 ORE

    L’ambiente, invece, si rafforza ad architettura: il Politecnico di Torino, ad esempio introdurrà un corso triennale in inglese in civil and environmental engineering.

    Sul fronte green da tenere d’occhio sono anche scienze e biotecnologie ambientali. Il tema della salute del pianeta è sempre più centrale per le aziende, che si stanno mostrando sensibili - assumendo personale-a energie alternative, riqualificazione ambientale ed economia circolare.

    L’ateneo Federico II di Napoli, ad esempio, con la sua Scuola politecnica e delle scienze di base propone corsi sia dell’area delle biotecnologie mediche, sia quella delle biotecnologie industriali, agroalimentari e farmaceutiche.

    Politecnico di Milano e Bocconi scommettono, invece, sulla laurea magistrale in transformative sustainability con l’obiettivo di formare figure che mescolino capacità di management e skills tecnologiche legate alla transizione sostenibile. Veri e propri top manager della sostenibilità.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    I risultati sul lavoro

    Laureati biennali e magistrali a ciclo unico del 2016 intervistati a 5 anni dal conseguimento del titolo: tasso di occupazione e stipendio per gruppo disciplinare. Anno d’indagine 2021. Valori percentuali e in euro

    Nota: * a ciclo unico - Fonte: elaborazione Il Sole 24 Ore su dati AlmaLaurea

    Nota: * a ciclo unico - Fonte: elaborazione Il Sole 24 Ore su dati AlmaLaurea

    MINISTRA DELL’UNIVERSITÀ

    Decreti pronti: doppia laurea operativa da quest’anno

    Eugenio Bruno

    Al le future matricole la ministra dell’Università, Cristina Messa, invia due messaggi. Il primo è di «tornare in presenza e sfruttare i campus il più possibile perché l’università ti cambia e ti mette su un altro emisfero», il secondo è di «seguire gli open day per arrivarci orientati e sapere che il primo anno è molto impegnativo». In attesa che la riforma dell’orientamento prevista dal Pnrr e ancora in fase di definizione aiuti i ragazzi a non sbagliare una scelta così importante per il loro futuro.

    Ad aprile è stata approvata una legge che consente di iscriversi a due corsi di laurea contemporaneamente. Sarà operativa già da quest’anno?

    Sì. Dobbiamo a breve regolare alcune parti che in legge non sono ancora definite. Penso agli aspetti relativi alla frequenza. Se hai un obbligo di frequenza molto elevato è chiaro che potrai iscriverti a due corsi di laurea, a un corso e a un master, a un corso e una specializzazione, alla specializzazione e al dottorato combinandoli in vario modo ma devi avere il tempo sufficiente per frequentarli entrambe.

    Da anni gli atenei stanno aumentando il numero di corsi e puntando su nuove tematiche, come la transizione ecologica e digitale. È questa la frontiera per i prossimi anni?

    Ci sono due temi che prendono sempre più forma. Innanzitutto la transizione ecologica e digitale che entra trasversalmente in tutti i corsi di laurea. Come dimostra l’attrattività dei tanti corsi sulla sostenibilità e sulla scienza dei dati. L’altro aspetto su cui insisterei è di rivedere molti ordinamenti tradizionali. Grazie anche alle lauree abilitanti. Portare il tirocinio all’interno dei corsi di laurea cambia la costruzione del corso. Sicuramente dovremo rivedere gli ordinamenti di veterinaria, psicologia, biologia. E poi secondo me va rivista giurisprudenza.

    In che modo?

    Sentiremo gli esperti. Ho chiesto delle proposte che evitino gli altissimi tassi di bocciatura del concorso in magistratura oppure a un tirocinio per l’avvocatura così pesante e difficile. Tutti si lamentano della poca pratica che c’è nei corsi di giurisprudenza e in qualche modo va integrata.

    Dall’anno prossimo cambierà anche il test d’ingresso di medicina. E quest’anno?

    Dobbiamo ancora definire il numero degli ammissibili. L’anno scorso erano circa 14.500, posso dire che sicuramente non saranno di meno. Questo numero, 14.500 o 15mila, è più che sufficiente per i bisogni che avremo in Italia. Il problema non è il rapporto tra numero di medici e cittadini, visto che siamo tra i più alti in Europa. Il problema è riuscire ad averli nei territori in cui nessuno vuole andare. Dal punto di vista delle altre novità, quest’anno faremo il concorso come gli altri anni con una composizione diversa. Avrà meno domande di cultura generale, perché troppo vasta e perché si presta a domande bizzarre, e sarà redatto, come per le scuole di specializzazione, da una commissione mista di docenti delle superiori e universitari che controlleranno le domande più e più volte.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Guida Università 2022-2023

    Ministra dell’Università e della Ricerca.

    Maria Cristina Messa

    FILTRO INIZIALE

    Numero chiuso o orientamento: matricole alla prova dei test

    Daniele Cesarini

    Per molti studenti il momento dell’iscrizione all’università coincide con un nuovo esame, il primo dopo il passo fondamentale della maturità. Molti corsi di laurea, infatti, prevedono un accesso programmato o a numero chiuso. L’iscrizione, pertanto, è subordinata al superamento di un test di ingresso, il cui scopo è valutare le competenze degli aspiranti alunni e formare una graduatoria di merito.

    Solo i migliori potranno accedere alla facoltà dei propri sogni: una prospettiva che può essere fonte di ansie per chi teme di arrivare al test con una preparazione inadeguata. Proprio per questo è importante conoscere alla perfezione la struttura e le date delle prove, e capire quali conoscenze e competenze verranno richieste.

    Numero programmato

    La prima distinzione fondamentale è tra i corsi ad accesso programmato e i corsi a numero chiuso (o ad accesso programmato locale). Nel primo caso, la disposizione è fissata dal ministero dell’Università e vale su tutto il territorio nazionale per le facoltà di medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria, medicina veterinaria, architettura, corsi di laurea e di laurea magistrale delle professioni sanitarie, scienze della formazione primaria. Nel secondo caso, sono invece gli atenei stessi che decidono di imporre un tetto massimo agli iscritti per garantire la qualità dell’istruzione; pertanto, possono esservi variazioni significative tra le politiche delle varie università, anche se molte aderiscono al Tolc, un test di orientamento che può anche essere usato come prova di accesso a livello locale.

    Le date dei test di ammissione 2022 per i corsi ad accesso programmato sono già state fissate dal Mur e sono riportate nell’infografica della pagina a fianco.

    Così architettura e professioni

    La struttura delle prove è fissata tramite bando erogato dal ministero entro il mese di giugno.

    Per architettura, il test è composto da 50 quesiti che presentano cinque opzioni di risposta, di cui solo una corretta, così suddivisi: 10 domande di comprensione del testo; 10 di conoscenze acquisite negli studi, storia e cultura generale; 10 di ragionamento logico; 10 di disegno e rappresentazione; 10 di fisica e matematica. Gli studenti avranno 100 minuti a disposizione per rispondere alle domande.

    Per quanto riguarda invece le professioni sanitarie i quesiti sono 80, di cui 32 dedicati alla teoria e pratica pertinente all’area disciplinare, diciotto di cultura generale, e poi dieci ciascuno per regolamentazione dell’esercizio, cultura scientifico-matematica, scienze umane e sociali. Gli atenei possono formare le graduatorie assegnando 100 punti, di cui 80 derivanti dalla prova scritta, e 20 dai titoli. In entrambi i casi, meglio non tirare a indovinare: se ogni risposta esatta vale 1 punto, quelle errate sottraggono 0,25 punti mentre quelle omesse valgono zero.

    Si cambia a medicina

    Così, ad esempio, gli argomenti inclusi nei test di medicina e chirurgia richiedono, tra le altre, conoscenze di biologia, chimica, fisica e matematica.

    Il calendario del numero chiuso

    Le date delle prove di accesso per l’anno accademico 2022/23

    Guida Università 2022-2023

    Proprio per queste lauree vi sono novità in vista (come si può leggere nell’intervista alla ministra Maria Cristina Messa a pagina 9).

    Il test 2022 dà più peso alle discipline scientifiche riducendo quelle di logica e cultura generale (15% dei 60 quesiti totali). Sono previste 23 domande di biologia, 15 di chimica, 13 di fisica e matematica, 4 di cultura generale, 5 di logica. Non cambiano invece le regole per assegnare il punteggio. Si può arrivare al massimo a 90 punti: 1,5 punti per ogni risposta esatta, meno 0,4 punti per ogni risposta errata e 0 punti per ogni risposta omessa. Ancora per quest’anno, la prova si svolgerà per tutti il 6 settembre (il 13 in lingua inglese). Ma le novità maggiori arriveranno dall’anno accademico 2023/24 quando sono attesi i «Tolc» del Cisia che potranno essere svolti sin dal penultimo anno delle superiori e per due volte nello stesso anno.

    Formazione primaria

    Un’altra eccezione è data dal test di scienze della formazione primaria, generalmente composto da 80 quesiti suddivisi in 40 di competenza linguistica e ragionamento logico, 20 di cultura letteraria, storico-sociale e geografica, 20 di cultura matematico-scientifica. Storicamente sono i singoli atenei a decidere le domande sulla base di questa suddivisione, e non sono previste perdite di punti per le risposte sbagliate.

    Le simulazioni di Alpha Test

    Per le aspiranti matricole dei corsi di laurea a numero chiuso c’è la possibilità di mettersi alla prova con le simulazioni delle prove d’ingresso realizzate da Alpha Test: circa 100 quiz a domanda e risposta disponibili nelle pagine a seguire di questa Guida.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    NUOVE REGOLE

    Così i corsi «abilitanti» da medicina a geologia

    Davide Madeddu

    Iprimi a inaugurare il nuovo corso sono stati i medici. O meglio gli studenti che si sono laureati in medicina durante la pandemia. E che, grazie alla legge 18/2020, dopo la laurea si sono potuti iscrivere all’ordine e iniziare subito ad esercitare la professione. Un provvedimento nato in una condizione di emergenza che ora però ha inaugurato le lauree abilitanti che permettono l’immediata iscrizione all’ordine senza il tirocinio obbligatorio dopo il conseguimento del titolo.

    «Gli aspetti sono tutti positivi - spiega Roberto Monaco, segretario nazionale dell’ordine dei medici - nel senso che da tantissimi anni chiedevamo ai ministeri di avere la laurea abilitante che offra la possibilità agli studenti di non dover aspettare ulteriori sessioni di esame di stato».

    Professioni sanitarie

    Oltre a medicina sono abilitanti le lauree delle professioni sanitarie (definite nel decreto interministeriale 19 febbraio 2009) che comprendono infermiere, ostetrica e infermiere pediatrico. Ma anche le «professioni sanitarie riabilitative» che riguardano il podologo, il fisioterapista, il logopedista, l’ortottista - assistente di oftalmologia, il terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, il tecnico della riabilitazione psichiatrica, il terapista occupazionale e l’educatore professionale. E le professioni tecnico-sanitarie che formano il tecnico audiometrista, il tecnico sanitario di laboratorio biomedico, il tecnico sanitario di radiologia medica, il tecnico di neurofisiopatologia. Per quanto riguarda l’area tecnico - assistenziale c’è il tecnico ortopedico, il tecnico audioprotesista, il tecnico della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, l’igienista dentale e il dietista. Per quanto riguarda le professioni tecniche della prevenzione» sono incluse le figure del tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro e l’assistente sanitario.

    Per le altre lauree magistrali che hanno già al loro interno i tirocini (in attesa dei decreti attuativi), l’esame dovrebbe svolgersi contestualmente a quello di stato dato che i tirocini si svolgono durante gli studi. E dal ministero dell’Università si precisa che «con riferimento alle classi di laurea magistrali sulle quali stiamo lavorando ai sensi della legge 163/2021 gli ordinamenti saranno effettivamente abilitanti non appena si sarà concluso i processo di adeguamento dei singoli ordinamenti da parte degli atenei, presumibilmente dall’anno accademico 23/24».

    Psicologia

    Per i laureati in psicologia, una ordinanza del Mur ha dato già attuazione alla normativa sulla laurea abilitante (si veda Il Sole 24 Ore del 9 maggio). Anche in assenza del decreto attuativo della legge il provvedimento ministeriale prevede infatti che l’abilitazione si consegue «previo superamento di una prova orale su questioni teorico-pratiche relative all’attività svolta durante il tirocinio professionale nonché su aspetti di legislazione e deontologia professionale». Per accedere però all’esame di abilitazione svolto in parallelo a quello di laurea i candidati dovranno presentare l’attestato di compiuto tirocinio.

    «Sicuramente l’elemento positivo della laurea abilitante è quello legato all’accesso al mercato del lavoro - dice Federico Conte, presidente dell’ordine degli psicologi del Lazio. -. La differenza rispetto al passato è che il tirocinio formativo viene svolto all’interno del percorso di studi e non in quello successivo alla laurea».

    Odontoiatri, farmacisti, veterinari, tecnologi alimentari

    Anche per queste categorie, come per gli psicologi, scatteranno già da quest’anno le semplificazioni legate alla legge sulle lauree abilitanti. L’ordinanza n. 443 del Mur fissa le date degli esami di abilitazione (25 luglio e 17 novembre) e rinvia a un decreto attuativo l’indicazione concreta delle modalità con cui si svolgeranno gli esami: una prova unica orale, a distanza.

    Veterinaria

    Le lauree abilitanti sono viste di buon grado anche da Gaetano Penocchio, presidente dell’ordine dei veterinari. «La laurea abilitante consente un accesso alla professione più rapido quantificabile in 1-6 mesi - dice Penocchio -. Il tirocinio abilitante è l’opportunità per mettere a disposizione del laureando esperienze finalizzate al conseguimento di obiettivi di apprendimento».

    Per questo secondo Penocchio «va previsto un percorso pianificato in un congruo periodo di tempo. Il tirocinio interno al corso di studio di medicina veterinaria deve essere di almeno 30 crediti formativi, ogni credito è costituito da 25 ore di attività, di queste, almeno 18 ore sono di attività pratica».

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