MERCEDES-BENZ GLB
Sulla "G" e sulla "L" non ci sono dubbi: queste due lettere evocano un microcosmo nato nello sterrato, vissuto nel fango e popolato da generazioni di Geländewagen (fuoristrada), per sfociare poi in un'ormai lunga tradizione di sport utility di ogni taglia. La "B", invece, è l'elemento fuorviante. Perché pensi subito a qualcosa di compatto e, come suggerisce l'alfabeto stesso, di prossimo alla base della piramide della Stella. Poi ti si para davanti la GLB e capisci che qualcosa non quadra: è lunga (4,63 metri) e ha un passo dannatamente esteso (2,83), due indizi che lasciano presagire viaggi senza lacrime e sudore. E le sue forme importanti e vagamente squadrate, che alla lontana riportano alla mente frammenti della compianta GLK, la fanno apparire più grande di quel che è realmente.
Bisogna quindi inquadrarla a dovere, questa Suv di Stoccarda. Un senso a quella "B", prima di proseguire, è dunque bene fornirlo, affinché la questione sia più chiara per tutti. Le ragioni della denominazione GLB
Stai leggendo un'anteprima, iscriviti per leggere tutto.
Inizia i tuoi 30 giorni gratuiti