IL MISTERO DELLA TOMBA DI ALESSANDRO MAGNO
Bello come il sole e adorato come un dio, Alessandro Magno, in soli 12 anni, seppe creare uno degli imperi più vasti e potenti della storia. Il padre Filippo II, re della Macedonia, gli preparò il terreno lasciandogli un grande esercito perfettamente addestrato e dandogli come precettore uno dei più grandi filosofi di tutti i tempi: Aristotele. La Madre Olimpiade gli trasmise l’ambizione e la convinzione di essere figlio di un dio. Alessandro andò molto oltre queste ottime premesse e si rese protagonista di un’impresa immensa che molti dopo di lui tentarono di emulare.
Secondo le fonti più accreditate, Alessandro Magno morì a Babilonia nel 323 a.C. a soli 32 anni, dopo 12 giorni di febbre, deliri e convulsioni. Anche le cause della sua morte risultano incerte, ma c’è chi è convinto che il sovrano macedone sia stato avvelenato.
Alla morte di suo padre Filippo II, che venne assassinato nel 336 a.C., Alessandro Magno a soli 20 anni partì alla conquista del mondo sconfiggendo il tanto temuto Impero persiano, annientando le resistenze di Persepoli, occupando l’Egitto e altri territori e spingendosi fino alle regioni dell’India settentrionale. Si dimostrò un sovrano illuminato, con il desiderio di unire e non assoggettare i popoli conquistati. Egli voleva così «unire greci e barbari in un’unica coppa dell’amore». Fu per questo che fece di
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