La maledizione di GLEE
Ci sono molte storie che riescono a diventare leggende nonostante sia trascorso poco tempo dal loro accaduto.
Questo è il testo della canzone , cantata da Kimberly Perry e dalla sua band, gruppo musicale country statunitense. Il ritornello, come molti altri, diventa famoso grazie alla serie televisiva , il teen drama musicale che dall’America al resto del mondo è diventato un vero caso mediatico, e solo negli States aveva una uno dei cast più sfortunati della televisione. Ultima a fare i conti con quella che in molti non hanno tardato a ribattezzare «la maledizione di » è Naya Rivera (Santana Lopez nella serie), scomparsa nel lago Piru, in California. L’otto luglio Naya decide di fare una gita al lago con il figlio Josey, di soli 4 anni. I giornali racconteranno: «Morta per salvare il bambino. Ha raccolto tutte le sue forze in un ultimo, disperato tentativo di salvare la vita a suo figlio. Almeno la sua. Poi, stremata, si è lasciata andare ed è scomparsa tra i fondali limacciosi del lago». Aveva 33 anni, e le macabre coincidenze non si limitano al fatto che sia toccato proprio a lei l’arrangiamento della canzone di Kimberly Perry. . Il suo corpo verrà ritrovato il 13 luglio, una data che per gli amanti della serie ha un peso specifico non indifferente. Il 13 luglio 2013 infatti moriva la co-star di Cory Monteith (nella serie Finn Hudson), ucciso a Vancouver in Canada da un’overdose di alcol e eroina. Coincidenza veramente particolare, se si pensa che il corpo dell’attrice sarebbe potuto rimanere in fondo al lago per sempre. La Rivera era legata ad un altro personaggio molto amato della serie, Mark Salling (Noah Puckerman nel teen drama), con il quale aveva avuto una relazione tra il 2010 e il 2017. Anche Salling morirà molto giovane, il 30 gennaio 2018 all’età di 35 anni, per un apparente suicidio (asfissia da impiccagione), vicino al Los Angeles River. E se anche queste tre morti celebri non fossero sufficienti a connotare come bizzarra questa strana vicenda del cast di , ci sono altre storie collaterali (ma non troppo), che nascondono inquietanti analogie.
