NEL SEGNO DEL GIGANTE
“L’Appennino è una montagna a dimensione umana: abitabile e abitato da così lungo tempo da essere, il lavorio dell’uomo nei secoli, parte sostanziale del paesaggio”. Abbiamo rubato queste parole a Giovanni Lindo Ferretti, ex cantante punk che vive e sussurra ai suoi cavalli nella natia Cerreto Alpi, nella parte occidentale dell’Appennino reggiano. Parole vere e profonde che declinano l’essenza di questa terra di mezzo che è l’Appennino. In questa pagine ci spostiamo più a est di Cerreto Alpi e parliamo di una delle perle del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, il massiccio del Monte Cusna che, con la sua singolare forma di gigante addormentato, veglia su una natura di rara e inconsueta bellezza. Boschi di faggio, castagneti, abetaie rosse e bianche, conche di epoca glaciale punteggiate di laghetti, crinali montuosi che paiono rubati alle Alpi. E poi caratteristici borghi dove ancora resistono usanze, sapori e tradizioni del passato. Sono le gemme di questo scampolo di Appennino che ombreggia l’orizzonte a sud di Reggio Emilia e che, dalla primavera
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