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I migliori e più entusiasmanti itinerari in bicicletta
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I migliori e più entusiasmanti itinerari in bicicletta
E-book541 pagine6 ore

I migliori e più entusiasmanti itinerari in bicicletta

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Info su questo ebook

Indimenticabili viaggi in tutta Italia da percorrere su due ruote

L’Italia è un meraviglioso concentrato di arte, paesaggi, sole e sublime gastronomia. Per scoprirla in modo alternativo, rispettando l’ambiente e assaporando la libertà che solo la lentezza e il contatto con la natura sanno trasmettere, vale la pena mettersi in sella a una bicicletta ed esplorare su due ruote gli itinerari più belli e sorprendenti del nostro Paese. C’è solo l’imbarazzo della scelta: seguire le vie d’acqua o affrontare gli incantevoli sentieri boscosi, inoltrarsi tra i siti UNESCO o farsi cullare dalle onde del mare, esplorare borghi e castelli o cimentarsi con le grandi traversate. Ma anche, per i più adrenalinici, provare il brivido dei più suggestivi percorsi in mountain bike. Ogni itinerario proposto contiene suggerimenti indispensabili per dormire, mangiare e scegliere l’equipaggiamento adatto alle avventure su due ruote alla scoperta del nostro meraviglioso Paese.

Il modo più appassionante ed ecologico per scoprire il nostro paese

Tra gli itinerari più suggestivi:

LE VIE D’ACQUA
• CICLABILE DELLA VAL VENOSTA • CICLOVIA DEL TICINO E DEL NAVIGLIO GRANDE • ACQUEDOTTO PUGLIESE • LA VALLE DEL BUT

I CAMMINI
• VIA FRANCIGENA • CAMMINO MATERANO • VIA TRAIANA CALABRA

LE VECCHIE FERROVIE
• CICLOVIA ALPE ADRIA • ASSISI-SPOLETO-NORCIA • LA VECCHIA FERROVIA DEL SULCIS

TRA I SITI UNESCO
• LE LANGHE E IL MONFERRATO • LA PANORAMICA DELLE CINQUE TERRE • ROMA E LA VIA APPIA ANTICA • LA COSTIERA AMALFITANA

PEDALANDO SUL MARE
• CICLOVIA TIRRENICA IN TOSCANA • VIA VERDE DELLA COSTA DEI TRABOCCHI • ERICE E LE SALINE DI TRAPANI

TRA BORGHI E CASTELLI
• L’ANELLO DELLA VAL DI NON • ANELLO DEI COLLI PIACENTINI • IL PERCORSO DELL’EROICA

GRANDI TRAVERSATE
• IL PARCO NAZIONALE DEL POLLINO • IL PARCO NAZIONALE MONTI DELLA LAGA E DEL GRAN SASSO • ATTRAVERSO I SIBILLINI

PERCORSI MOUNTAIN BIKE
• TRAVERSATA DELLE PALE DI SAN MARTINO • GIRO DELL’ASSIETTA • ANELLO DEL SASSOPIATTO E SASSOLUNGO

Leonardo Corradini
È nato sulle Dolomiti e sin da giovane si è dedicato alla scoperta del mondo in sella alla bicicletta. Ha pedalato in tutto il mondo, ma la sua destinazione preferita rimane l’Italia. Autore di guide cicloturistiche e blogger, nel 2007 ha fondato lifeintravel.it, divenuto negli anni uno dei più apprezzati blog di cicloturismo. Veronica Rizzoli
È cresciuta in una città di pianura, ma ha capito molto presto che il suo mondo si trovava sulle montagne, tra camosci e aquile reali. Dopo anni di trekking in quota ha iniziato a viaggiare per il mondo in bicicletta. Dal 2009 si occupa di cicloturismo e avventure in bicicletta sul web, cercando di spronare sempre più persone a viaggiare su due ruote.
LinguaItaliano
Data di uscita12 mar 2020
ISBN9788822745699
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    Anteprima del libro

    I migliori e più entusiasmanti itinerari in bicicletta - Leonardo Corradini

    INTRODUZIONE

    Perché scoprire l’Italia in bicicletta

    Nel corso degli anni abbiamo viaggiato in lungo e in largo, esplorato continenti e nazioni remote, pedalato in territori affascinanti e attraversato città futuristiche.

    «Qual è la nazione più bella che avete visitato?» è la fatidica domanda che ci viene posta ogni volta che parliamo dei nostri viaggi.

    La nostra risposta è sempre la stessa: «Il mondo è tutto meraviglioso, ma la nostra Italia è di sicuro uno dei paesi più belli!».

    Il nostro territorio ha tutto ciò che serve per affascinare il visitatore curioso. Abbiamo montagne, mare, colline e pianura; città d’arte e borghi medievali punteggiano ogni angolo dello Stivale; siamo la prima nazione (con la Cina) per numero di siti

    UNESCO

    e le nostre valli e colline sono piene di castelli e manieri di diverse epoche.

    La grande bellezza dell’Italia però, a nostro parere, si nasconde nelle piccole cose: l’accoglienza delle persone, l’eccellenza della gastronomia locale e un clima invidiabile per gran parte dell’anno. Questo perfetto mix di ingredienti crea una ricetta che, nelle mani di uno chef preparato, potrebbe dare vita a un piatto succulento e ineguagliabile.

    La presenza di tanti paesaggi diversi, l’ottimo cibo che si può degustare un po’ ovunque e il clima mite sono la base ideale anche per gli amanti delle vacanze in bicicletta, una forma di turismo attivo sempre più popolare negli ultimi anni.

    «È andando in bicicletta che impari meglio i contorni di un paese, perché devi sudare sulle colline e andare giù a ruota libera nelle discese. In questo modo te le ricordi come sono veramente, mentre in automobile ti restano impresse solo le colline più alte, e non hai un ricordo tanto accurato del paese che hai attraversato in macchina come ce l’hai passandoci in bicicletta». Persino Ernest Hemingway era giunto alla conclusione che con una bicicletta il territorio si gusta meglio, si assapora lentamente. Dal finestrino di un’auto o da quello di un treno i particolari sfuggono, scappano via veloci. La bicicletta aiuta a ritrovare quella sensazione di leggerezza e di libertà data dalla lentezza, dal perdere tempo.

    Proprio questo concetto sta alla base della raccolta di itinerari in Italia che state leggendo. I percorsi che vi suggeriamo non sono soltanto tracciati da pedalare, ma vere e proprie esperienze da vivere senza stress godendosi le meraviglie d’Italia.

    Il Belpaese scorrerà sotto le vostre ruote, iniziando dalle Alpi per terminare con il mare. Potrete attraversare i picchi di dolomia, danzanti nel tramonto. Toccherete con mano le preziose rugosità delle sugherete sarde, vi perderete ad ammirare i terrazzamenti e i borghi abbarbicati al mare delle Cinque Terre, salterete da una cantina all’altra nelle Langhe-Roero-Monferrato, vi stupirete della sconosciuta bellezza dei laghi lombardi, godrete dei silenzi eterei dei parchi nazionali del Gran Sasso, dei monti Sibillini e della Majella. Conoscerete un territorio inaspettato nel Parco nazionale del Pollino, nelle Murge e attraverso le saline trapanesi. E tanto altro ancora.

    Nella descrizione degli itinerari abbiamo preferito privilegiare un raggruppamento tematico piuttosto che geografico, per caratterizzare fin dall’inizio le peculiarità turistico-attrattive del percorso. In particolare le otto macrocategorie in cui sono stati suddivisi i tracciati sono le seguenti:

    Vie d’acqua

    itinerari facili che seguono gli argini fluviali e spesso sono in sede propria. Adatti a famiglie e cicloturisti di ogni età e con qualsiasi tipo di allenamento.

    Cammini

    itinerari di diversa difficoltà che si innestano sui cammini religiosi, sempre più diffusi anche in Italia, sulla forte spinta della popolarità del Cammino di Santiago di Compostela in Spagna.

    Vecchie ferrovie

    itinerari ricavati da antichi tracciati ferroviari abbandonati e riqualificati a percorsi ciclopedonali. Come per le vie d’acqua, anche in questo caso la difficoltà è generalmente bassa e rende questi percorsi adatti a tutti.

    Tra i siti

    UNESCO

    itinerari di diversa difficoltà e lunghezza, studiati per chi ama scoprire la cultura e le meraviglie artistiche, naturali e architettoniche patrimonio dell’umanità.

    Pedalando sul mare

    itinerari di diversa difficoltà che permettono anche una sosta con tuffo.

    Tra borghi e castelli

    itinerari di diversa difficoltà tra uno dei patrimoni più prolifici della nostra penisola: i borghi antichi e i manieri di diverse epoche, di cui l’Italia è punteggiata in ogni regione.

    Grandi traversate

    itinerari perlopiù di alta difficoltà, che portano il biker ad attraversare porzioni importanti del territorio italiano, spesso con massicci montuosi o parchi nazionali nel mezzo.

    Percorsi in mountain bike

    itinerari di varia difficoltà, destinati a chi predilige l’off-road. In questa carrellata si troveranno percorsi più orientati al gravel, che non richiedono grandi capacità tecniche, e altri più vicini all’enduro, in cui è necessaria una buona capacità di guida e attenzione.

    Cicloturismo: il boom degli ultimi anni

    L’approccio al turismo in Europa e in Italia è cambiato drasticamente negli ultimi anni: sempre più persone cercano di vivere il territorio tramite esperienze e tra esse la vacanza attiva ha un ruolo da protagonista. Escursioni in montagna, arrampicata, canyoning, vela, surf, parapendio e… tour in bicicletta. Un esercito di proposte e di attività nasce ogni anno.

    Secondo il 1° Rapporto Isnart-Legambiente, Cicloturismo e cicloturisti in Italia 2019: «Il fenomeno cicloturistico così definito nel 2018 ha fatto registrare 77,6 milioni di presenze turistiche, pari all’8,4% dell’intero movimento turistico in Italia».

    Il dato è indicativo del notevole contributo delle vacanze in bicicletta al turismo in Italia, ma a prescindere dai numeri è sufficiente dare uno sguardo alle piste ciclabili e alle strade italiane nel periodo primaverile-estivo per rendersi conto di anno in anno dell’aumento del numero di appassionati e turisti che le frequentano in sella a una bicicletta, magari con delle borse montate sul portapacchi.

    Sempre citando il Rapporto Isnart-Legambiente: «L’impatto economico del cicloturismo è rilevante. I consumi complessivamente generati da questa categoria di turisti sono stati stimati in circa 7,7 miliardi di euro, pari al 43% della spesa legata alla vacanza attiva e al 9,1% dell’intera spesa realizzata in Italia nel 2018 nel settore».

    Ciò significa che anche dal punto di vista economico il cicloturismo è un settore importante e da qualche anno anche in Italia è stato istituito un sistema nazionale di ciclovie turistiche che si inserisce nel contesto europeo della rete Eurovelo. Il sistema si appoggia e finanzia opere e progetti già esistenti, supportando regioni, province, enti e associazioni nello sviluppo e completamento di dieci ciclovie di qualità, per un totale di 6000 chilometri. Il lavoro da fare per raggiungere quella cifra è lungo e difficile, ma la strada tracciata sembra essere quella giusta.

    Concludendo, sembra essere un’epoca prospera per gli amanti dei viaggi in bici e del cicloturismo, anche in Italia. Non resta che godersi i frutti di questa moda.

    Prepararsi all’escursione

    Il lettore si chiederà che cosa abbia a che fare la crescita del cicloturismo con lo scopo di questo libro. In realtà, l’aumento di utenti significa anche un aumento di servizi e infrastrutture presenti sul territorio, ma allo stesso tempo richiede un minimo di attenzione e consapevolezza in più da parte del cicloturista stesso.

    L’utilizzo di infrastrutture dedicate (piste ciclabili, corsie specifiche per la bici…) è un vantaggio e permette di viaggiare con molta più sicurezza, ma dall’altro lato non vanno considerate come terra di nessuno in cui ci si può comportare come meglio si crede. Ovunque il codice della strada deve essere rispettato e soprattutto vanno rispettate le regole del buonsenso che troppo spesso vengono invece ignorate.

    Il cicloturista, muovendosi lentamente e con le proprie forze, viene tuttora visto in maniera positiva dagli abitanti del luogo. Fate in modo che questa nomea non venga rovinata, siate rispettosi e discreti come lo è la bicicletta. Siate disponibili e cordiali anche se siete stanchi dopo tante ore trascorse in sella. Non abbiate fretta, la bici è lentezza.

    Dopo aver ragionato sul corretto atteggiamento da tenere, vediamo insieme quali sono alcune buone norme per prepararsi all’escursione.

    La pianificazione dell’uscita varia a seconda di numerosi fattori: l’itinerario è percorribile in un giorno? Il percorso si trova nel Nord o nel Sud Italia? A che quota pedaleremo? Si tratta di un tracciato per mountain bike? Prima di pianificare qualsiasi cosa dovremo porci queste domande e dare loro una risposta.

    Ognuno dovrà valutare in base alle proprie esperienze ed esigenze la qualità e quantità di materiale da portare con sé e come trasportarla. In generale comunque per preparare il materiale per un’escursione in bici si possono seguire alcuni semplici principi:

    vestitevi a cipolla, a seconda della stagione e della quota sarà sufficiente aggiungere qualche strato;

    portate sempre con voi gli attrezzi minimi per la manutenzione della bicicletta, come una camera d’aria, una pompa, i cacciagomme e un piccolo attrezzo multitool;

    un piccolo kit di primo soccorso potrebbe essere utile, anche se l’ideale sarebbe averlo sempre con sé e doverlo buttare via ancora inutilizzato;

    lasciate detto a qualcuno dove andrete e portate con voi il cellulare, non si sa mai che ci sia bisogno di aiuto.

    La preparazione di un viaggio o un’escursione in bici non è solo materiale. La parte più bella e divertente è quella immateriale: sognare i luoghi che si attraverseranno, informarsi sulle località, sui prodotti tipici, sui punti d’interesse e sulle suggestioni fa parte della preparazione e i percorsi inseriti in questo testo vogliono occuparsi soprattutto di questo lato romantico dell’organizzazione.

    Ma non abbiamo la pretesa di essere esaustivi, quindi l’informazione sull’itinerario che avrete scelto dovrà provenire da diverse fonti. Sfruttate internet, leggete libri e riviste, informatevi presso amici e parenti. Qualsiasi chicca o suggerimento potrebbe essere quello che farà cambiare il volto della vostra giornata o delle vostre pedalate!

    Scegliere la bicicletta

    Prima di partire per un’escursione o un viaggio in bici è necessario fare delle valutazioni e preparare sé stessi e il proprio equipaggiamento.

    La prima domanda da porsi è: «Che tipo di bicicletta mi serve?».

    La risposta è sempre difficile da dare. Come per qualsiasi altra disciplina sportiva o avventura, è possibile fare uscite in bici con più o meno qualsiasi mezzo. Nel campo cicloturistico, non dovendo pensare alla performance ma solo al proprio benessere psicofisico, la personalizzazione è estremizzata.

    Ci sono persone che viaggiano per giorni e giorni in Graziella, con una recumbent (sorta di bici orizzontale in cui si pedala praticamente sdraiati), in tandem o con mezzi stranissimi tirati fuori dalle cantine dei nonni dopo decenni di inattività.

    Per semplificare la trattazione di questo argomento che potrebbe richiedere un intero manuale, possiamo individuare comunque alcune tipologie di bici più comuni che possono essere utilizzate durante le escursioni proposte in queste pagine.

    Bici da viaggio/Adventure bike

    Questa tipologia di bici è quella più adatta alle escursioni di più giorni: possiede geometrie allungate e comode, la componentistica semplice e di facile manutenzione, gli accessori adatti a caricare borse e attrezzatura. La bici da viaggio è l’ideale per restare in viaggio anche oltre la singola giornata.

    Mountain bike

    La bici da montagna è l’ideale se si vuole esplorare sentieri e forestali delle nostre dorsali montuose, ma non solo. Dotata di forcella ammortizzata, freni a disco e numerosi accorgimenti per renderla adatta al superamento di rocce e ostacoli, può condurvi nella natura più selvaggia. Ormai sul mercato esistono varie tipologie di mountain bike: dal cross country al downhill, passando per il trail e l’enduro. Oggi tutti possono trovare la mountain bike adatta ai propri gusti.

    Nella sezione dedicata ai percorsi off-road di questo libro troverete itinerari percorribili con una bici da trail o all mountain, senza difficoltà tecniche eccessive ma che comunque richiedono un minimo di preparazione ed esperienza.

    Bici da corsa

    Soprattutto nel nostro paese la bici da corsa ha una lunga tradizione e viene usata molto. In realtà è una tipologia di bici che non è molto consigliata per la pratica del cicloturismo, inteso come scoperta e conoscenza del territorio. Sarebbe come utilizzare una moto sportiva per viaggiare o una Ferrari per girare in città… si può fare, ma è sprecata.

    Tuttavia, se possedete una bici da corsa, amate girare con quella e volete seguire qualche percorso proposto qui, nessuno vi vieta di farlo e godervi comunque la pedalata… troverete l’indicazione di fattibilità nel dettaglio dell’itinerario.

    Gravel

    Questo tipo di bici sta riscuotendo molto successo negli ultimi anni perché permette di andare a una buona andatura ma allo stesso tempo inoltrarsi nella natura e affrontare strade bianche e facili sentieri. La gravel bike, molto sommariamente, è una sorta di ibrido tra una mountain bike e una bici da corsa. Con una geometria più comoda della bici da corsa, rapporti più lunghi di una mountain bike, è l’ideale per molti dei percorsi giornalieri proposti e spesso è dotata di occhielli e piccoli dettagli che la rendono adatta anche per viaggiare.

    Bici elettrica

    Domina il mercato del ciclo degli ultimi anni e ogni giorno si diffonde a vista d’occhio soprattutto nel mercato off-road, ma ora anche in quello delle bici da corsa. L’aiuto del motore elettrico è un ottimo incentivo anche per coloro i quali sono titubanti e temono di non farcela, ma occhio a non esagerare con il turbo, altrimenti si rischia di rimanere a piedi e dover spingere una bici da oltre 20 chili!

    Equipaggiamento e attrezzatura

    Già in precedenza abbiamo sottolineato come, nella preparazione dell’escursione, si debba prestare attenzione all’equipaggiamento e all’attrezzatura necessaria per partire.

    Rifacendoci a un elenco già pubblicato sul nostro sito, vediamo una lista completa di quanto potrebbe servirvi in un viaggio in bici. Questo non significa che tutto ciò che è in elenco sia indispensabile, anzi. In base alla nostra esperienza, spesso e volentieri succede che una buona percentuale del materiale trasportato resti inutilizzato in fondo alle borse.

    L’abilità di un cicloturista o un escursionista esperto sta nel ridurre questa percentuale al minimo possibile, senza restare però a corto di vestiti o oggetti utili: sempre meglio lasciare la giacca antipioggia inutilizzata nello zaino piuttosto che esserne sprovvisti quando si pedala sotto un diluvio improvviso!

    Molti degli accessori elencati, inoltre, sono superflui per escursioni giornaliere e prima di partire va fatta una scrematura decisa.

    Ma vediamo cosa potrebbe servire per un’uscita o una vacanza in bicicletta:

    Accessori per la bici

    Portapacchi (anteriore e/o posteriore)

    Borse laterali impermeabili (posteriori e/o anteriori)

    Carrello

    Borse da manubrio con attacco

    Borsa a rullo impermeabile (per tenda e sacchi a pelo)

    Borsellino sottosella

    Portaborracce e borracce

    Ciclocomputer

    Specchietto retrovisore

    Luce frontale

    Luce posteriore

    Catena e lucchetto

    Campanello/trombetta

    Ricambi per bici

    Mini pompa per l’aria

    Camere d’aria

    Kit riparazione camere d’aria (mastice + pezze)

    Set attrezzi (brugole e smagliacatena)

    Maglie della catena di scorta

    Chiavi inglesi (6, 7 e 10)

    Leve per copertone

    Lubrificante per catena

    Filo del cambio

    Filo del freno

    Raggi di scorta e nipple

    Viti e bulloni di scorta

    Fascette da elettricista

    Pastiglie dei freni

    Abbigliamento da bici estivo

    Casco

    Maglia corta da bici

    Salopette corta da bici con fondello

    Guanti corti da bici

    Calzini da bici

    Scarpe da bici/trekking

    Occhiali da sole

    Abbigliamento da bici invernale

    Maglia lunga da bici

    Salopette lunga da bici con fondello

    Intimo traspirante (corto e lungo)

    Guanti invernali

    Manicotti

    Gambali

    Mantellina antipioggia e vento

    Pantaloni antipioggia

    Berretto/Fascia in pile

    Calze invernali

    Copriscarpe

    Abbigliamento da riposo

    T

    -shirt

    Pantaloncini da trekking

    Mutande

    Calzamaglia

    Calzettoni

    Pantaloni lunghi

    Maglione in pile

    Costume

    Sandali/infradito

    Accessori da campeggio

    Tenda

    Sacco a pelo

    Materassino autogonfiante

    Amaca o materassino da palestra

    Cuscino gonfiabile

    Set pentole da campeggio

    Set stoviglie

    Fornello (meglio se multifuel)

    Ricarica carburante per fornello

    Potabilizzatore (o pastiglie potabilizzanti)

    Coltellino svizzero

    Zanzariera per volto

    Accendino

    Frontalino/lampada frontale

    Tecnologia

    Navigatore

    GPS

    outdoor

    Smartphone

    Action camera

    Fotocamera reflex + caricatore

    Schede

    SD

    (3-4)

    Cavo

    USB

    e presa corrente

    Notebook con caricatore

    Hard disk esterno

    iPod o lettore

    MP3

    Batterie extra (

    AAA

    ,

    AA

    …)

    Binocolo

    Lettore e-book

    Accessori per l’igiene

    Asciugamano da viaggio

    Spazzolino da denti

    Dentifricio e filo interdentale

    Saponette e shampoo da viaggio

    Deodorante

    Salviettine umidificanti

    Carta igienica

    Crema per le mani

    Crema solare

    Specchietto

    Pettine/spazzola

    Pinzetta/forbicina

    Rasoio

    Tappi per le orecchie

    Elastici/forcine per i capelli

    Stick per le labbra

    Lenti a contatto/occhiali

    Farmacia da viaggio

    Antibiotico intestinale

    Antistaminico

    Fermenti lattici

    Cerotti, bende e garze

    Antinfiammatori

    Disinfettante

    Cotone

    Nastro per primo soccorso

    Cicatrizzante

    Old style

    Penna e bloc-notes

    Mappe

    Guide di viaggio

    Fotocopie varie

    Nella lista qui sopra, come vedete, è presente tutto (o quasi) quello che potrebbe essere utile in un viaggio, ma le cose indispensabili restano poche:

    una giacca antipioggia

    pezzi di ricambio per le camere d’aria, una pompa e qualche attrezzo

    un po’ di cibo

    qualche abito da riposo se si prevede di fermarsi fuori qualche giorno

    una mappa o un

    GPS

    se l’itinerario non è segnalato

    Tutto il resto è un extra che si deve valutare se portare o meno di volta in volta.

    Quando affrontare gli itinerari

    Questo testo presenta percorsi in Italia e il nostro paese ha un clima perfetto per gli amanti degli sport all’aria aperta.

    Viviamo in un’area temperata e lo Stivale è così vario e lungo che c’è una zona adatta per il ciclismo in ogni stagione. Chiaramente l’inverno è il periodo meno indicato, ma soprattutto i percorsi nel Sud Italia spesso sono fattibili anche nella stagione fredda.

    I periodi migliori in ogni caso restano primavera e autunno, sia per le temperature miti sia per l’esplosione di colori che fiori e foliage regalano tra marzo e maggio o tra settembre e novembre.

    L’estate è più calda e può essere torrida in alcune zone d’Italia, ma è l’unica stagione buona per pedalare in quota sulla catena alpina, soprattutto lungo gli itinerari

    MTB

    , mentre sull’Appennino potrebbe essere indicato anche l’autunno.

    Come seguire gli itinerari (segnaletica e tracce

    GPS

    )

    I percorsi presenti in questo volume sono spesso itinerari mappati da enti pubblici o associazioni locali. Dopo essere stati messi in sicurezza, essi sono stati anche dotati di segnaletica specifica che aiuta nell’individuazione del tracciato.

    Purtroppo in Italia soltanto da poco si è pensato alla realizzazione di una rete unitaria di ciclovie che ricalchi, almeno in parte, la rete europea Eurovelo e abbia segnaletica coerente e coesa su tutto il territorio nazionale.

    In attesa del completamento di questo progetto, la segnaletica è diversa per ogni località e percorso, quindi di volta in volta si dovrà porre un minimo di attenzione nell’individuazione di quella corretta.

    Se alcuni itinerari seguono percorsi prestabiliti dagli enti locali, altri sono invece stati studiati dagli autori in base a caratteristiche oggettive del territorio quali punti di interesse, servizi e presenza di percorsi secondari. Come sempre però, quando si propongono itinerari su un’area così vasta come quella del nostro paese, nella selezione gioca un ruolo importante anche il giudizio soggettivo degli autori che in questo caso hanno dovuto fare delle scelte, a volte difficili, nell’esclusione o inclusione di alcuni percorsi.

    Non tutti i tracciati descritti presentano una segnaletica dedicata e questo volume, per quanto si sia cercato di essere il più precisi possibile, non è stato pensato come un roadbook. Si è preferito dare priorità alla descrizione del territorio e delle potenzialità del percorso, riducendo la narrazione dedicata alla spiegazione tecnica del tracciato. Per questo, per supportare chi voglia seguire gli itinerari presenti in questo volume, sono state realizzate tutte le tracce

    GPS

    dei percorsi presenti in questa guida, che possono essere scaricate da una specifica sezione del sito lifeintravel.it e seguite tramite dispositivi dedicati o applicazioni specifiche installate sul proprio smartphone (Komoot e Locus Map sono due tra le molte presenti negli store di Google e Apple). Il

    QR

    code presente qui sotto può essere scansionato con la fotocamera del proprio smartphone per accedere alla sezione con gli itinerari e scaricare tutte le tracce

    GPS

    . In alternativa, se si è interessati a un unico percorso, è possibile scansionare il codice presente a fianco del titolo dello stesso per ottenere la singola traccia in formato

    GPX

    da seguire nella propria escursione tramite dispositivi

    GPS

    dedicati o direttamente tramite App.

    Tipologia di itinerari

    Gli itinerari presentati di seguito possono essere suddivisi anche in base alla tipologia di tracciato percorso. In particolare nella categorizzazione si sono scelte quattro diverse famiglie:

    Pista ciclabile

    Le piste ciclabili sono le infrastrutture più conosciute e riconosciute per la circolazione delle biciclette. Sono percorsi protetti o comunque riservati alle biciclette e in generale esclusi al traffico motorizzato. In questo volume sono presentati alcuni itinerari che si svolgono principalmente o solo su pista ciclabile, realizzata per motivi turistici ma non solo. Questo tipo di percorso è solitamente molto semplice e adatto a tutti.

    Ciclovia

    Le piste ciclabili sono fantastiche ma non sempre è possibile raggiungere mete suggestive restando su di esse. Per questo è stato introdotto il concetto di ciclovia: un itinerario nel quale il ciclista trova delle infrastrutture che gli rendono la percorrenza più agevole, anche se non del tutto in sede protetta. La ciclovia è segnalata con indicazioni proprie e segue in parte percorsi ciclabili e in parte strade secondarie a basso volume di traffico. Nel nostro paese la maggior parte degli itinerari cicloturistici si svolge su ciclovia.

    Strada secondaria

    Non sempre, soprattutto in quelle aree dove il turismo in bicicletta è agli albori, sono presenti ciclovie segnalate. In quelle zone dove il paesaggio e il territorio sono meritevoli ma sprovvisti di itinerari segnalati e sicuri, gli autori hanno individuato dei percorsi su strade secondarie che permettono di scoprire le bellezze naturalistiche e culturali dalla sella della propria bici, restando comunque su strade con traffico irrisorio. A volte tali itinerari, per evitare vie trafficate, possono includere tratti sterrati semplici e percorribili senza la necessità di avere abilità tecniche specifiche.

    Fuoristrada

    Pedalare immersi nella natura, lontani dal traffico e su itinerari suggestivi dove non si rischia il conflitto con altri veicoli è il sogno di tutti i ciclisti. Per farlo è sufficiente avere un po’ di capacità, allenamento e un mezzo adeguato. La mountain bike è la perfetta sintesi tra divertimento, sicurezza ed esplorazione. Per soddisfare anche le menti più libere sono stati inseriti in questo volume alcuni percorsi in mountain bike tra i più suggestivi del nostro paese: affrontateli con cautela ma godendovi la natura che vi circonda!

    Dormire lungo i percorsi

    Alcuni itinerari proposti sono semplici gite da affrontare in giornata, ma altri sono stati studiati come veri e propri viaggi di un weekend o di qualche giorno. Lungo i percorsi plurigiornalieri si è deciso di non proporre tappe specifiche, lasciando al cicloturista la libertà di pedalare al proprio ritmo e dunque scegliere la lunghezza e durezza delle singole tappe.

    In quest’ottica risulta superfluo proporre strutture dove alloggiare ma si consiglia di organizzare autonomamente il proprio ricovero. Ormai da qualche anno esistono anche numerose strutture, denominate Bike Hotels, che si sono attrezzate per accogliere al meglio gli amanti della bicicletta con servizi appositi quali il ricovero notturno per la bici, la lavanderia in 24h, la ciclofficina, la disponibilità di mappe e informazioni sull’area e tanti altri piccoli accorgimenti che rendono più piacevole la sosta al ciclista.

    La Federazione italiana amici della bicicletta ha realizzato il sito web www.albergabici.it dove è possibile trovare alloggi lungo le grandi ciclovie nazionali e non solo, ma molti altri sono i portali locali e nazionali che propongono strutture bike friendly. Un altro sito gestito dagli autori di questo volume è www.bikehotelsitalia.com dove sono presenti strutture in tutta Italia.

    Numeri utili

    Per pedalare in sicurezza è sempre meglio partire lasciando detto a qualcuno dove ci si sta recando, soprattutto se si esce da soli. Inoltre è utile conoscere alcuni numeri utili in caso di necessità.

    Da qualche anno esiste il Numero di emergenza unico europeo, il 112, ed è questo il riferimento se si ha bisogno di assistenza da parte del soccorso sanitario, dei carabinieri, della polizia o dei vigili del fuoco. Altri numeri utili potrebbero essere il 1518 del

    CIS

    viaggiare informati o il 1515 per l’emergenza ambientale. A seconda poi del luogo in cui ci si trova è bene fare riferimento alle forze dell’ordine locali, il cui numero è spesso facilmente reperibile online.

    Rispetta la natura e gli altri utenti della strada

    Viaggiare in bicicletta è un modo sostenibile di fare turismo: questa tipologia di viaggio infatti utilizza una mobilità dolce e mantiene il turista a contatto con la natura e con la gente. Non è però superfluo sottolineare che anche in bicicletta è doveroso rispettare la natura e gli altri utenti che sono presenti sulla strada, dai pedoni agli automobilisti.

    In particolare è importante che qualsiasi rifiuto prodotto venga portato con sé e gettato negli appositi cassonetti o cestini, preferibilmente facendo la raccolta differenziata. Ancora troppi ciclisti maleducati gettano a terra carte e rifiuti durante la pedalata quindi se trovate qualche rifiuto non vi costa nulla fermarvi, raccoglierlo e gettarlo nel primo cestino utile. Altra cosa fondamentale è rispettare il codice della strada, sia che ci si trovi su un percorso ciclabile, sia che si stia pedalando su strada promiscua, per la propria e l’altrui sicurezza.

    In mountain bike è importante seguire alcune regole precise, dando la precedenza agli escursionisti non motorizzati, rallentando e usando cautela nell’avvicinare e nel sorpassare altri escursionisti, facendo in modo che si accorgano della vostra presenza con anticipo. Inoltre procedete a una velocità cauta, prevedendo che si possa incontrare qualcuno sulla propria via. L’andatura va commisurata al tipo di terreno e all’esperienza di ciascuno. Se state pedalando fuoristrada, restate sui percorsi già tracciati per non recare danni alla vegetazione e limitare l’erosione del suolo evitando di tagliare la via lungo terreni molli. Non spaventate gli animali, siano essi domestici o selvatici e date loro il tempo di spostarsi dalla vostra strada. Buona norma è essere sempre autosufficienti almeno per un’intera giornata e non viaggiare da soli in zone isolate oppure, se si devono coprire lunghe distanze, comunicare la destinazione e il programma di viaggio a qualcuno.

    Infine, a costo di essere ripetitivi, rispettare la filosofia del cicloescursionismo tesa al minimo impatto con la natura, limitandosi a scattare fotografie e a lasciare impronte leggere portandosi via solamente bei ricordi.

    Guida alla lettura degli itinerari

    Prima di entrare nel vivo della narrazione cerchiamo di spiegare qual è la struttura e l’impostazione data agli itinerari. Queste sono le sezioni trattate in ogni percorso:

    Introduzione del territorio. Una breve e riassuntiva panoramica del territorio attraversato durante l’itinerario con qualche cenno storico-paesaggistico che aiuti a inquadrare la zona di competenza del percorso e permetta eventualmente ricerche più dettagliate sull’area.

    Dati tecnici. Per ogni itinerario vengono indicate:

    Tipo di itinerario: ciclovia, ciclabile o percorso su strade secondarie (sono esclusi i percorsi in mountain bike che di per sé rappresentano una particolare tipologia di percorso).

    Lunghezza in chilometri.

    Dislivello positivo.

    Difficoltà da 1 a 5.

    Quando andare.

    Segnaletica: presente o assente.

    Tempistiche suggerite.

    Tipologia di terreno: sterrato, asfalto o misto.

    Bici consigliata: bici da viaggio, mountain bike, gravel, bici da strada.

    Descrizione dell’itinerario. Una descrizione dettagliata dell’itinerario in cui vengono illustrati i borghi attraversati, le strade seguite e i principali bivi imboccati con approfondimento sulle località da vedere e sulle possibili soste lungo il percorso. Attenzione, questa descrizione non costituisce in ogni modo un roadbook con indicazioni puntuali del percorso, poiché questo esula dalla trattazione del volume.

    Da non perdere lungo il percorso. Suggerimenti relativi ai principali punti d’interesse che si incontrano sul tracciato o nell’area di competenza dello stesso, anche in questo caso con consigli per la visita e approfondimenti culturali.

    LE VIE D’ACQUA

    Nascono nel silenzio delle alte montagne, timidi e impacciati, per iniziare il tortuoso cammino verso il mare. Crescono correndo lungo i pendii e nelle vallate che hanno disegnato in milioni di anni, raccogliendo le acque dei torrenti minori che terminano il loro tragitto in un alveo differente. Dopo chilometri e chilometri finalmente rallentano, ormai adulti e stanchi: il viaggio verso il Mediterraneo per alcuni è stato molto lungo, per altri più breve, ma comunque suggestivo e indimenticabile. Sempre più goffi e lenti giungono alla foce, dove l’ultimo guizzo di vita si perde nell’immensità del mare.

    I fiumi italiani sono oltre 1200 e punteggiano la nostra penisola da nord a sud delineandone la geografia. Questi corsi d’acqua hanno disegnato per migliaia di anni il territorio italiano, ma a loro volta sono stati guidati dall’orografia nel compiere determinati tragitti, non potendo risalire i rilievi montuosi dell’arco alpino a nord o quelli appenninici nel cuore dello Stivale.

    Le conseguenze di questi percorsi obbligati in un territorio prettamente montuoso spiegano perché i fiumi italiani sono generalmente più brevi degli altri corsi d’acqua europei, che sono liberi di scorrere nelle ampie pianure del continente per centinaia di chilometri senza incontrare ostacoli.

    I fiumi sono stati, e sono tuttora, una grande risorsa per il territorio e, negli ultimi anni, sono divenuti anche importanti punti di riferimento per chi pratica cicloturismo o ama dilettarsi in facili pedalate all’aria aperta. Lungo l’acqua infatti corrono paralleli argini, sterrate rurali e carreggiate poco utilizzate dove il traffico veicolare è assente e dove la natura ha ancora il potere di suggestionare con la propria semplicità. Lungo queste strade secondarie a ridosso dei fiumi, le famose vie d’acqua, sono stati creati itinerari cicloturistici, spesso segnalati, percorsi ogni anno da migliaia di appassionati della bicicletta e dell’outdoor.

    Ciclovia della Valsugana

    Trentino-Alto Adige

    Introduzione del territorio

    Nel Trentino orientale un qualsiasi viaggiatore non potrà fare a meno di fermarsi sulla riva di uno dei due laghi ad ammirare le vette circostanti che si specchiano vanitose nell’acqua. Dai bacini lacustri di Caldonazzo e Levico, due dei fiori all’occhiello della Valsugana, inizia il corso del Brenta, la Brenta per i locali, che lentamente scivola verso il Veneto e il mar Adriatico. Per questo fiume di 174 chilometri, nei secoli, è stata cambiata la morfologia di interi territori, sono state realizzate importanti rotte di comunicazione come la via Claudia Augusta, strada romana del

    I

    secolo d.C., e si sono combattute importanti battaglie per conquistare il diritto all’utilizzo delle acque. Nonostante tutti questi avvenimenti, talvolta sanguinari, nessuno è stato risparmiato dalle brentane, alluvioni del fiume Brenta. Il territorio della Valsugana copre un’ampia area dedita prevalentemente all’agricoltura, ma il cicloturista che pedalerà lungo gli argini fluviali potrà anche godere della presenza di imponenti castelli, curiosi musei, antichi mulini e di un sito patrimonio

    UNESCO

    . I pendii vallivi inoltre sono punteggiati da pittoreschi borghi, dominati da cime maestose. Dai laghi di Caldonazzo e Levico si pedalerà in territorio trentino costeggiando l’incontaminato gruppo montuoso del Lagorai e la terribile, dal punto di vista ciclistico, Kaiserjägerweg (Menador nel dialetto locale), una strada militare risalente a prima del 1918, quando la regione era parte dell’impero austroungarico. Utilizzata a scopi militari fino alla fine della prima guerra mondiale, oggi la strada dei cacciatori imperiali (i reggimenti di fanteria dell’impero) è una vera sfida per i ciclisti più allenati. Lungo la ciclovia della Valsugana invece si giunge presto alla parte più stretta della vallata, dove il Brenta valica il confine con il Veneto. Il percorso termina a Bassano del Grappa, ma i più intraprendenti potranno decidere di continuare a seguire il fiume fino alla sua foce nel mar Adriatico.

    Dati tecnici

    Partenza: Pergine Valsugana

    Arrivo: Bassano del Grappa

    Tipo di itinerario: ciclovia

    Lunghezza: 83 chilometri

    Dislivello positivo: 50 metri

    Difficoltà: 2

    Quando andare: primavera, estate, autunno

    Segnaletica: presente

    Tempistiche suggerite: 5-6 ore

    Tipologia di terreno: asfalto

    Bici consigliata: bici da corsa, bici da viaggio

    Descrizione dell’itinerario

    La ciclovia della Valsugana prende il via da Pergine Valsugana, cittadina dominata dall’omonimo castello del

    XII

    secolo. Poche pedalate su

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