CRONACHE post apocalittiche
autore TV e critico cinematografico
Orfani di sale cinematografiche e teatri, siamo diventati tutti ricercatori seriali di intrattenimento nuovo e di qualità. Mai come in questo periodo, in piena emergenza seconda ondata, sentiamo la necessità di, diretto dal norvegese Jarand Herdal, sull’homepage di una delle più note piattaforme streaming. La storia è molto interessante: in un futuro post apocalittico una famiglia composta da madre, padre e figlioletta sopravvivono di espedienti quotidiani volti a procacciare cibo. La drammatica routine viene interrotta da un invito bizzarro quanto incredibile. Un uomo regala biglietti per partecipare a uno spettacolo teatrale della compagnia del fantomatico Mathias. Un hotel molto elegante sarà il teatro di questa rappresentazione, preceduta da una cena abbondante. Impossibile rifiutare l’offerta, ma tra spettacolo e realtà gli ospiti scopriranno che esiste qualcosa di ancora più malvagio e pericoloso di un conflitto nucleare: l’immo ralità di chi non ha nulla da perdere. Erroneamente classificato come horror (parere di chi scrive), ha tutte le caratteristiche per essere definito un bel thriller. Il film è ricco di citazioni, dalle geometrie kubrickiane alle incursioni nel teatro sperimentale. Una fusione tra realtà e spettacolo in cui a differenziare attori da spettatori sono solo le maschere indossate da questi ultimi. Come un grande flashmob i teatranti, possibili compagni di tavolata durante la cena, iniziano le loro performance per concluderle in uno spazio altro, l’intero edificio. Annullato lo spazio scenico, si entra in un limbo senza palco né platea. Sono gli ospiti a scegliere quale filo narrativo seguire, “seguendo” fisicamente l’attore. È qui che Leonora e Jacob (la coppia protagonista) faranno di tutto per ritrovare la figlioletta scomparsa per uscire insieme dall’incubo. Capolavoro? No. Ambizioso? Sì, molto, ma la base di partenza è solida, ed è quella di uno spettacolo teatrale newyorkese, lo nell’hotel McKittrick; uno show interattivo in cui ospiti paganti e attori coabitano la scena. Inno al teatro dunque, per questo film norvegese dalle tante pretese, ma dal rassicurante intrattenimento di medio livello, adatto al circuito mainstream.
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