Vita tra gli attori
GRANDI AMORI, FORTI LEGAMI, ESPERIENZE INDIMENTICABILI: VI RACCONTIAMO LA VITA DI GEMMA DAL PRIMO GIORNO
Capitolo 74 1972
Amicizie indimenticabili
Ci eravamo lasciati nella splendida isola di Favignana, con il progetto del villaggio in costruzione – che avrebbe meritato molte più puntate – anche per averci trascorso le vacanze con Paola Gassman e il suo fidanzato di allora Ugo Pagliai, l’attore e regista Alvaro Piccardi, l’attrice e doppiatrice Paila Pavese e l’indimenticabile: forse la trovavo fredda, e in contrasto con il mio modo di essere, da sempre molto esuberante… Oltretutto, proprio da Dorelli ricevetti uno dei regali più belli in assoluto, una preziosa sveglia, come ringraziamento per il mio impegno professionale, che aveva garantito al suo spettacolo 40 repliche con il tutto esaurito. A proposito di Capodanno, ne ricordo un altro davvero speciale al Circolo del Torino Calcio, allora in Corso Vittorio Emanuele – dove adesso ci sono le terme – in uno dei palazzi d’epoca più belli della città con affreschi alle pareti, la cui bellezza ti saziava almeno quanto tutte le prelibatezze culinarie disposte sui tavoli con eleganza. Questa partecipazione mi permise di essere la prima donna ad avere la tessera per la Tribuna d’Onore allo stadio, quando alle donne manco era quasi consentito l’accesso. Iniziai così a vedere tutte le partite del Torino; spesso era presente l’Avvocato Agnelli accompagnato dal suo autista che gli teneva la radiolina vicino all’orecchio per seguire la sua Juventus! Pensare che io ero abituata a vedere le partite in compagnia di Giorgio Navone, figlio dell’allora Vice Presidente della squadra Giuseppe Navone che, purtroppo, molti ricorderanno anche per essere stato il primo sequestrato a Torino, per diciassette lunghi giorni. Alle partite quella ragazza fine ed elegante, tutta diplomazia e savoir faire, si trasformava in un maschiaccio scatenato, un irriducibile ultras granata insomma! E che soddisfazione quando Monica Vitti s’innamorò della mia camicetta azzurro pastello e volle indossarla per un’intervista: non ci crederete, ma la conservo tutt’oggi proprio come fosse un cimelio. Lei, addirittura, una volta mi disse persino che ci assomigliavamo e io, come al solito, quando ricevevo un complimento arrossivo come un, adolescente! Mi capitò persino di ricevere delle rose bianche in ufficio dal grande Califano, prima del debutto, che bel ricordo… E che dire di quel matto di Walter Chiari, nel senso buono del termine naturalmente, quando in viaggio sull’aereo dell’Avvocato Agnelli aveva dimenticato le sue scarpe da sera e mi chiese di procurargliene subito un paio, perché avrebbe dovuto raggiungere Saint Vincent per l’assegnazione della prestigiosa, ma ormai superata, “Grolla d’Oro”, che ansia! Per fortuna un mio carissimo amico, proprietario di un prestigioso negozio di scarpe, mi diede un’ampia scelta e Walter Chiari non dovette salire scalzo sul palcoscenico. Ricordando questi eventi, ho pensato al fatto che ho pochissime fotografie con gli artisti che ho conosciuto, forse perché mi aveva tanto colpito una frase di Katia Ricciarelli, vale a dire che «quando si ha l’originale, inutile fare una foto». Con lei, per esempio, ricordo una bellissima gita a Spoleto, in occasione del Festival, nella sua meravigliosa casa rurale che dominava tutta la collina, dove mi fu servito il tè in una suggestiva torretta con dei cuscini simili a piccoli materassi fatti a mano, tornati di moda proprio adesso e poi la compagnia speciale della sua mamma e della sua adorata cagnolina.
