Uomini e Donne Magazine

In caduta libera

GRANDI AMORI, FORTI LEGAMI, ESPERIENZE INDIMENTICABILI: VI RACCONTIAMO LA VITA DI GEMMA DAL PRIMO GIORNO

Capitolo 81 1985

Attacchi di ansia

Dopo il pieno di emozioni indescrivibili che avevo vissuto in teatro negli ultimi tempi e la tristissima esperienza che aveva colpito la mia famiglia, qualcosa in me era cambiato per sempre. Mi sentivo svuotata e devastata dall’assenza di mamma, nulla destava era tutto pronto come al solito, ma, all’improvviso venni presa da uno strano senso di angoscia, mai provata prima nella mia vita, nemmeno agli esordi del mio lavoro, una sensazione di vuoto dentro e fuori di me. Mi sembrava persino di non riuscire a respirare, il cuore batteva all’impazzata, a tal punto che chiesi a mia sorella Anna di raggiungermi per tenermi compagnia, avevo davvero la necessità di un punto di riferimento. Il malessere continuava e, dopo aver sempre messo il lavoro davanti a tutto, quella sera decisi che era più importante preoccuparsi di me stessa. Intrapresi delle visite mediche da illustri specialisti di quel tempo: per fortuna, non veniva riscontrato nulla di grave a livello fisico, finché mi resi conto da sola del mio problema e riuscii anche a dargli un nome: ero in preda a veri e propri attacchi di panico! Ora sono stati riconosciuti come un malessere, e vengono debitamente curati ma, a quei tempi – sto parlando del millenovecentottantacinque – erano considerati più capricci che un disagio vero. Eppure proprio a me, che ho sempre lottato dritta per la mia via, mi bloccavano a tal punto che non volevo più nemmeno attraversare la strada da sola: avevo 35 anni… Come uscirne? Contestualmente, direi quasi per fortuna, in teatro ero già stata sollevata di alcune mansioni, soprattutto grazie all’arrivo della figlia del Commendator Erba, con cui avevo un’ottima intesa e che, naturalmente, non vedeva l’ora di potersi occupare di quella meravigliosa attività di famiglia. Anche nell’organizzazione erano cambiate parecchie cose: la possibilità di prenotare da remoto i biglietti per gli spettacoli, per esempio, che alleggeriva una larga parte di lavoro, tant’è che, con incoscienza o con estremo coraggio, decisi di prendere un periodo sabbatico dal teatro, per ritrovarmi e cercare di capire come proseguire nella mia vita. La mia grande fortuna era avere Angelo al mio fianco: paziente, affettuoso e sempre alla ricerca di cose da fare insieme, che potessero farmi tornare il sorriso. Una delle iniziative più importanti che presi fu l’affitto di una casa in montagna a Pragelato, dove ero solita trascorrere il fine settimana in compagnia anche del babbo e di mia sorella Silvana con il suo fidanzato. Mi piaceva sciare e, nonostante fossi piuttosto bravina, in quel periodo mi muovevo solo con un maestro di sci proprio per le mie insicurezze, in attesa del fine settimana quando mi raggiungeva mia sorella per fare tutti insieme la traversata dei Monti della Luna, un’esperienza sempre molto emozionante e suggestiva. A volte, scendevo dai “muri”, definiti così dagli sciatori esperti, altre volte m’impuntavo come un somarello provocando imbarazzo in tutti perché bloccavo file di sciatori dietro di me! Insomma fidanzato, parenti e amici non sapevano davvero più cosa inventarsi per distrarmi da quel periodo così confuso e complicato, perché ritrovassi quanto prima la voglia di tornare la Gemma a cui erano ed ero abituata.

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