L'addio di Alicia
Le domande di Matias e Marcela s’infrangono contro il muro di silenzio che Tomas alza intorno a sé. Vuole che sia Alicia a raccontare le novità, ma è evidente che gli manca il coraggio per dare spiegazioni. Non appena si trovano di fronte Alicia, Matias e Marcela si lanciano a interrogarla, agitati dalla disperazione.
«Perché Tomas ci ha detto che ci abbandonerai? Cosa è successo?».
«È successo che è finita, abbiamo perso. Dobbiamo solo ammettere la nostra sconfitta; non abbiamo trovato l’appoggio pubblico né il capitale privato per ricostruire Puente Viejo. E nella riunione con i sindaci mi hanno fatto un’offerta molto generosa perché passi ai vicini…».
A questo punto del racconto Matias è già furioso e affronta di petto Alicia: «Così ti hanno fatto un’offerta molto generosa… per quanto ci hai venduti?».
«È generosa per tutti, Matias. Non reagire così senza aver sentito i dettagli».
Marcela lo calma con un gesto perché lasci parlare la sindaca; Matias si morde le labbra per la rabbia. Tomas, invece, rimane dolorosamente in secondo piano.
«Mi hanno chiesto che li rappresenti nella Capitale. Che sia una portavoce delle richieste del popolo, che lotti da lì perché tutti qui stiano meglio. Dovrei trasferirmi a Madrid…».
«E per chi lasci a terra, cosa rimane?».
«Offrono di accogliere chi decida di trasferirsi a Puebla, Munia e Villalpanda. Procureranno una casa o un lotto di terreno in cui costruire. Inoltre, chi voglia aprire un’attività o rimanere con qualcuno che la voglia cedere, li aiuteranno».
«Ma questa sarebbe la fine di Puente Viejo».
«La fine di Puente Viejo è già qui. Non dipende da noi. Il governo potrebbe decretare l’evacuazione del paese da un momento all’altro dichiarando di non poter garantire la sicurezza con quasi la metà del centro urbano distrutto dalle bombe. O ce
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