RIPORTARE IN VITA I MAMMUT?
15 milioni di dollari per creare un ibrido tra gli elefanti asiatici e i mammut, scomparsi da 10.000 anni. Dobbiamo dirlo subito: ma perché si ha un po’ l’impressione che si voglia giocare a “fare Dio”. Comunque sia, ci stanno provando la Colossal, una società di bioscienze e genetica e George Church, professore di genetica alla Harvard Medical School, tra i maggiori esperti mondiali del settore. La notizia, rilanciata dal quotidiano britannico , prevede appunto l’ibridazione tra gli elefanti asiatici, ritenuti quanto di più vicino ai pachidermi estinti, e il DNA prelevato dai resti mammut che, come noto, in alcuni casi sono stati ritrovati in buono stato di conservazione grazie a un congelamento molto rapido dopo la morte e la permanenza per millenni nei ghiacci perenni. Gli scienziati hanno dichiarato che il loro obiettivo è creare un “elefante resistente al freddo”, anche a-40 gradi come erano in grado di fare i mammut e che la loro reintroduzione nella tundra artica potrebbe aiutare a ripristinare un habitat fortemente danneggiato dall’uomo. Ma così facendo, ci domandiamo, non si continua a cambiare l’ambiente?
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