In Vino Veritas IL GRAGNANO
iamo all’inizio della Penisola Sorrentina, alle pendici dei monti Lattari che la costituiscono, in un territorio vicino a Castellammare di Stabia, affacciato sul golfo di Napoli. I Lattari, costola laterale dell’Appennino, sono costituiti da sedimenti carbonatici, microrganismi e altri piccoli animali marini a guscio, accumulatisi in milioni di anni. Furono probabilmente i”. Il tutto da bersi preferibilmente freddo di cantina. Vi ho ingolosito? E allora sappiate che il Gragnano è ancora oggi un vino prodotto da una quantità di vitigni locali su cui spiccano Piedirosso, Sciascinoso e Aglianico (che per il disciplinare della DOC devono costituire almeno il 60%), ma in cui entrano appunto uve locali come Suppezza, Castagnara, Olivella e Uva Sabato, coltivate spesso in minuscoli appezzamenti, su pendii aspri e sovente oltre i 500 metri d’altitudine. Il Gragnano, vino semplice e popolare, è un vino di montagna, ma affacciato sul mare e rientra nella categoria dei vini frizzanti naturali. La rifermentazione, che conferisce la classica moderata frizzantezza, viene oggi realizzata in autoclave, con tempi che lo rendono disponibile sulle tavole napoletane già per metà dicembre (e quindi per Natale). Gli abbinamenti consigliati sono praticamente con tutti i prodotti del territorio: dalla pizza alla provola affumicata, come aperitivo (accompagnato magari da dei taralli ‘Nzogna e Pepe), fino a sposarsi perfettamente con salame di Napoli e salsiccia e friarielli.
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