SE TU DAI IO POI DO UNA COSA UNA COSA A ME A TE
![f0062-01](https://article-imgs.scribdassets.com/6sdrbtag8w9bkutl/images/fileOOZYXHCQ.jpg)
Nel rituale dello scambio dei regali, vi è un reciproco riconoscersi e ad ogni regalo corrisponde la sua occasione/tradizione, sia che si tratti di un compleanno, sia di un anniversario o del Natale.
Nel De beneficiis, Seneca spiega, in sette libri di trattato, il significato di “dare e ricambiare” in termini di scambio di “benefici”, la cui pratica, molto diffusa in epoca romana, aveva una valenza sociale e politica. Il filosofo romano racconta con un aneddoto il seguente episodio: tutti i discepoli di Socrate lasciavano un dono al maestro. Un suo allievo, Eschine, che viveva in una condizione di povertà, gli fece un dono speciale e insolito. Così Eschine si rivolse a Socrate: «Non trovo nulla da offrirti che sia degno di te e per questo solo m’accorgo di esser povero. Perciò ti dono l’unica cosa che possiedo, me stesso. Ti prego di gradire questo dono, qualunque sia, e pensa che gli altri, pur offrendoti molto, hanno tenuto per sé stessi molto di più». E Socrate gli rispose: «E perché il dono che mi hai fatto non dovrebbe essere prezioso, a meno che tu non abbia poca stima di te? Avrò, dunque, cura di restituirti te stesso migliore di come ti ho ricevuto».
C’É DIFFERENZA TRA DONO E REGALO
Seneca, dunque, ha ampiamente analizzato nel
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