I QUADRI MALEDETTI DI AMADIO, in arte Giovanni Bragolin
on è di certo un caso nuovo. Molteplici, infatti, sono stati gli artisti (pittori in primis) che nel corso della propria carriera non ottennero il vasto riscontro di pubblico e la popolarità sperata per poi, una volta abbandonata questa vita terrena, ritrovarsi a occupare le pagine delle riviste più importanti al mondo in uno specifico settore. Menzionare l’intero elenco risulterebbe complicato e richiederebbe, oltretutto, un ragguardevole impiego di tempo (e di battute) se la lista venisse ampliata con i nominativi di chi, in mancanza di una fama postuma e ben redatta dai libri di testo, divenne comunque celebre ma per eventi e particolarità distanti dalla sfera artistica. È questo il caso del pittore italiano Bruno Amadio, nato nel 1911 a Venezia e divenuto negli ultimi anni ben noto agli “habitué” del web e, più nello specifico, agli amanti delle storie avvolte da un’imponente coltre di mistero. A incrementare l’enigmatico profilo dell’artista ci pensano le scarse informazioni che abbiamo su di lui, in particolar modo inerenti al periodo del secondo conflitto mondiale e a quello
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