Alla fine del Settecento nelle gallerie d’arte del Regno Unito fecero la loro comparsa le prime opere di fairy painting, ovvero dipinti che ritraevano un soggetto fino ad allora mai rappresentato in modo diretto sulla tela: le fate. Come mai pensato di raffigurarle? E perché ciò avvenne proprio in quel momento storico? Molto ci sarebbe da dire, innanzitutto, sulle fate del mondo anglosassone: il folklore come dottrina di studio nacque soltanto durante l’epoca vittoriana, e la stessa parola «folklore» fu coniata nel 1846, quando venne utilizzata in una lettera scritta da William J. Thoms e pubblicata sulle pagine della rivista Athenaeum.
Le fate a quel tempo non erano ancora materia di cultura alta, se non per quanto poteva provenire dalle opere di Shakespeare e di pochi altri autori, e le loro storie erano perlopiù ignote o considerate